L’Atlantico nero: 3 storie di donne resistenti (1) + Rassegna stampa del Collettivo Ujamaa

Ecco il podcast per riascoltare alcune parti della trasmissione di martedì scorso, in onda dalle 19.30 alle 21.30.

Nella prima traccia – che trovate qui sotto – continuiamo il viaggio nell’Atlantico Nero iniziato nelle puntate precedenti. In particolare, abbiamo raccontato tre storie di donne rese schiave, deportate e segregate. Storie di donne che hanno deciso di non piegarsi al potere bianco, maschile, occidentale. Quella di Carlota Lucumi, che il 5 novembre 1843 ha guidato la rivolta delle schiave e degli schiavi nella piantagione di Triunvirato, a Matanzas, Cuba. Quella di Marie “Angelique” Josephie che, deportata da Madeira in Canada, ha reagito all’ennesima violenza, il 10 aprile 1734, incendiando il quartiere mercantile di Montreal. Quella di Breffu che, portata nelle Indie Occidentali Danesi dalla zona dell’attuale Ghana – in particolare nell’isola di St. John -, organizza e poi guida l’insurrezione del 23 novembre 1733.

 

 

La seconda traccia, invece, riguarda lo spazio gestito dal Collettivo Ujamaa. Hani interviene su due diversi argomenti. Prima commenta la notizia della fuga di persone migranti dal CARA di Pian del Lago, a Caltanissetta. Il racconto razzista e xenofobo che viene fatto da alcuni media è denunciato e si riflette sulla questione dell’immaginario pubblico relativo alla vicenda, sulla relazione tra la diffusione della pandemia e il “migrante”, tra populismo e sovranismo. Poi, si passa a parlare di “appropriazione culturale” partendo dal video della hit estiva del 2011, Negritude, di Mama Marjas, in cui compaiono riferimenti a Nelson Mandela, Malcom X, Bob Marley e Rosa Parks, insieme a stereotipi sulla nera e sul nero finalizzati a una commercializzazione musicale.

 




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