L’AUTOSTOPPISTA FANTASMA – LA PERLA DI LABUAN 28/8/2020

Riccardo

Notte. Un uomo percorre in auto una strada deserta. Una giovane donna vestita di bianco fa l’autostop. L’uomo le offre un passaggio. Poco dopo la giovane donna seduta nell’auto scompare inspiegabilmente. E’ lo schema di base della leggenda metropolitana più diffusa dall’avvento dell’automobile. Con qualche variante i racconti si ripetono in tutto il mondo, compresi Brasile, Giappone, Hawaii e Israele. In Usa c’è il caso di Resurrection Mary. Nel 1930 alcuni giovani, tornando a casa dalla sala da ballo Willowbrooke, presso Chicago, offrono un passaggio a una ragazza vestita di bianco che dice di chiamarsi Mary e scompare presso il cimitero di Resurrection. Si ipotizzò che Mary fosse morta investita da un’auto dopo essere uscita da quella sala da ballo e poi sepolta in quel cimitero, ma i tentativi di identificarla furono sempre vani. Dopo il 1980 gli avvistamenti di Mary divennero più rari. In Francia una donna chiede l’autostop sulla strada che da Caen porta a Luc-sur-Mer, urla all’avvicinarsi di una curva pericolosa e scompare. Diversi automobilisti sulle Grandes Alpes a 2000 metri d’altitudine offrono un passaggio a una donna vestita di bianco quasi invisibile in mezzo alla neve, che poi scompare. Sono centinaia i casi registrati in Francia. Non mancano gli scherzi che vengono rapidamente smascherati. L’autostoppista fantasma diventa famosa con “The vanishing Hitchhiker” di Jan Harold Brunvald del 1984 e cominciano le ricerche sistematiche. In Italia Cesare Bermani recensisce 40 versioni in tutte le regioni. C’è l’automobilista che porta la ragazza fino a casa, ritorna il giorno dopo e la madre gli dice che sua figlia, di cui gli mostra la foto, é morta un anno prima. Un altro lascia la sua giacca alla ragazza, e il giorno dopo ritrova la giacca sulla tomba della ragazza che è morta un anno prima. Tipica leggenda dell’era moderna, ma andando indietro nel tempo si trovano storie analoghe che vedono come veicoli carrozze, carri e slitte. Non sapremo mai quanti automobilisti non hanno osato raccontare il loro insolito e inquietante incontro notturno. Buon ascolto.

Cesare Bermani “Il bambino é servito – Leggende metropolitane in Italia” Edizioni Dedalo, Milano 1991;

Jan Harold Brunvald “Sarà vero? – Leggende metropolitane di tutto il mondo” Armenia, Milano 2001;

Maria Teresa Carbone (a cura di) “Leggende urbane – Per le strade, nelle fogne e i grattacieli, al lavoro e nei weekend” Mondadori, Milano 1999:

 




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