L’ombra lunga della detenzione amministrativa e del razzismo: sul CPR sabaudo
HARRAGA
Ad Harraga, trasmissione in onda su Radio Blackout, assieme alla voce di alcuni reclusi, ripercorriamo le vicende che hanno scandito la quotidianità del centro a poco più di 2 mesi dalla sua apertura e ragioniamo su quanto la violenza razzista sia certamente incarnata nei dispositivi contenitivi e in come essi vengono strutturati, ma anche come essa sia diluita in una miriade infinita di aspetti della vita delle persone razzializzate con e senza documenti. In tal senso, la morte di Hamid mostra in tutta la sua limpidezza e inequivocabilità fino a che punto può arrivare l’efferatezza dello Stato.
Riprendiamo quanto accaduto dopo le rivolte di fine Aprile e Maggio, ragionando attorno alla logica che soggiace dietro i trasferimenti come strumento dell’ente gestore e dello Stato, ma anche cercando di unire i puntini mettendo in relazione quanto accaduto con altri CPR in giro per l’Italia. Perché se per gli aguzzini è fondamentale tenere le persone nel limbo e nell’oblio dei trasferimenti, far sparire le tracce, dal canto nostro possiamo tentare invece di accendere un riflettore.
Un racconto della storia e della morte di Hamid.
Attraverso la voce di alcune testimonianze, ragioniamo sulle deportazioni e sul cosiddetto rimpatrio “volontario”.