Nasce A.P.E. Torino: Associazione Proletari Escursionisti
L’A.P.E., ovvero l’ Associazione Proletari Escursionisti, nasce il 7 novembre 1919 nelle città di Lecco, Milano e Alessandria. Si tratta della prima associazione sportiva proletaria e antialcoolica di orientamento socialista, che rivendica il diritto allo sport non solo per un’élite borghese, ma per tutti, contro l’attitudine da imprese eroiche di conquista delle vette e di dominio sull’ambiente montano.
La sua attività venne interrotta, solo apparentemente, dalle leggi liberticide durante ventennio fascista, che vide molti appartenenti all’associazione arruolarsi tra le file dei partigiani.
Oggi l’A.P.E. conta diverse sezioni italiane, ognuna indipendente dall’altra, e tra queste è nata quella di Torino: l’intenzione di aprire questa sezione e di chiamarsi con tale nome deriva dalla volontà di riappropriazione dei termini che compongono tale sigla, e di continuità storica con la tradizione secolare di questa esperienza. Da circa un anno A.P.E. torino si ritrova con l’intenzione di organizzare uscite, approfondire la tematica dell’escursionismo montano ma anche dei modi di vivere la montagna, di chi la vive, di come la vive e di come è stata vissuta, tenendo conto dei suoi pregi e dei suoi difetti, per costruire un percorso di riflessioni politiche che sia in grado di arricchire le lotte di tutti i giorni.
Qui sotto il volantino ufficiale di presentazione:
Perché A.P.E.
APE Torino
L’Associazione Proletari Escursionisti nasce nel 1919 tra Lecco e Milano con lo scopo di proporre ai
lavoratori e alle lavoratrici momenti di socialità e aggregazione, in montagna e all’aria aperta, al di
fuori del formicaio urbano e, allo stesso tempo, di allontanarli dalla dilagante piaga dell’alcolismo (di
qui la connotazione Antialcolica usata al tempo). Di chiaro orientamento antifascista, l’APE sarà
sciolta forzatamente dal regime nel 1926.
Abbiamo scelto di chiamarci A.P.E. per la volontà di reinserirci nel solco di un’esperienza storica e
per restituire ad alcune parole un significato nostro che ci rappresenti, nonostante (e anzi proprio
per il fatto che) esse siano usate e abusate nella società di oggi con connotati totalmente distorti e
strumentali.
Associazione: A.P.E. Torino non è regolata da tessere o statuti, vuole essere una dimensione di libera
aggregazione connotata da orizzontalità e informalità. Un’unione collettiva nella quale non si va a
perdere la diversità di ognuno, ma anzi la si amplifica, ed essa si arricchisce e contribuisce a
valorizzare l’esperienza del gruppo. C’è spazio per tutti ma non per chi discrimina: non accettiamo
comportamenti oppressivi e tesi a limitare la libertà altrui.
Proletari: come cento anni fa vi era la necessità di contrapporsi all’approccio dominante di
alpinismo ed escursionismo, espressione della classe benestante che tramite il mito della conquista
della vetta e del dominio sulla natura affermava il proprio potere sulla società, oggi sentiamo il
bisogno di contrapporci all’imperante sfruttamento della montagna, al suo consumo e
mercificazione.
Escursionisti: camminare restituisce la possibilità di sperimentare uno spazio e un tempo
sufficientemente dilatati in cui è possibile relazionarsi, stare insieme, pensare e agire. Camminare
significa anche parlare, scambiare idee, proposte, conoscenze e metodi. Camminare non significa
per forza arrivare da un luogo a un altro, ma donare senso a ogni punto dello spazio attraversato nel
percorso. Consideriamo importante che sia la conformazione, l’accessibilità o meno dello spazio a
renderlo attraversabile, e non solamente gli strumenti e la tecnologia posseduta. Per questo
puntiamo a camminare con un ritmo non competitivo che si adegui alle condizioni morfologiche e
atmosferiche del territorio attraversato da ciascuna escursione.
Perché montagna
Le montagne, le vette e la terra tutta sono spesso viste in funzione di conquista e di colonizzazione,
che di fatto impongono la narrazione di una dimensione di proprietà, determinandone le possibilità
di accesso e attraversamento. L’A.P.E., invece, vuole veicolare il senso che questi luoghi debbano
essere vissuti con la possibilità e la libertà di essere percorsi da tutti e conquistati da nessuno.
Il nostro desiderio e la nostra volontà vanno nella direzione di conoscere la montagna, le sue storie,
le sue culture, e le persone che vi abitano. Senza volerlo mitizzare, crediamo fortemente
nell’ambiente montano come luogo di possibilità, che sia in passato che nel presente ha permesso
e può permettere di sviluppare delle forme altre di autorganizzazione, di rapporti, di riconoscimento
dei propri bisogni e di soddisfacimento in prima persona degli stessi.
Noi non portiamo nessuno in montagna, ma ci andiamo insieme, e richiediamo che ognuno sia
responsabile di se stesso e rispettoso degli altri e dell’ambiente.
Ascolta l’audio di presentazione qui: