Sull’uccisione di ‘Africa’ da parte della polizia di Los Angeles

Mentre emergono le imbarazzanti conclusioni di un’indagine interna del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sul razzismo della polizia di Ferguson, torniamo ancora un momento sull’ennesima uccisione che ha visto la morte di un povero, un senza tetto, nella sfavillante città di Los Angeles.

Da quel giorno (1 marzo), altre 15 persone hanno trovato la morte per mano della polizia, come recensito con dovizia di particolari dal portale http://www.killedbypolice.net. Al 90 % si tratta di uomini coloured, appartenenti alle minoranze afro-americana o ispano-americana (quest’ultima, almeno in California, non può neanche più definirsi una minoranza).

Il video ripreso da un anonimo testimone ha mostrato l’assoluta gratuità ed esagerazione del livello di violenza esercitato dai solerti funzionari per quella che doveva essere una operazione di cosiddetto “contenimento”. In realtà, casi simili si ripetono continuamente i tutti gli Usa e in particolare nella città di Los Angeles, il cui dipartimento di polizia è uno dei più violenti e militarmente equipaggiati di tutti gli Stati Uniti.

Nel caso specifico, contano non poco i processi di gentrification e riqualificazione urbana in corso nella zona di Skid Row, ex quartiere operaio da qualche decennio rifugio di senza tetto e poverissimi, oggi al centro di nuovi processi di valorizzazione immobiliare da parte dei rampolli dell’economia Hi-Tech.

Ne abbiamo parlato con Gabriele Proglio, Research Fellow all’università di  Berkley

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