Thiaroye 44 – Il colonialismo francese in Africa occidentale
Black In
Dakar 1 dicembre 1944, nel Camp de Thiaroye l’esercito francese apre il fuoco sulla folla di tirailleurs africains che demandano il pagamento del loro lavoro dopo esser stati forzati a combattere per la Francia durante la Seconda Guerra Mondiale. Tuttora ignoto il numero reale delle vittime, sicuramente centinaia.
Insieme ad un’esperta di economia politica in questa puntata ci addentriamo nel colonialismo francese in Africa occidentale, per esplorare il contributo umano ed economico che la Francia imponeva ai territori colonizzati. Nei 300 anni di colonizzazione del Senegal, oltre a disseminare morte e violenze attraverso il commercio schiavista, i francesi stabilirono una rigida segregazione fra i locali (les indigènes) e la popolazione di 4 aree del paese che vennero riconosciute come territorio francese, con conseguente estensione della cittadinanza e altri diritti agli abitanti di queste zone. Il sistema dell’indigenato oltre al pagamento di imposte economiche prevedeva anche diverse misure coercitive quali giornate di lavoro non retribuito al servizio dell’amministrazione coloniale, l’imposizione della coltivazione dell’arachide (business molto redditizio per i colonizzatori) e l’arruolamento di giovani uomini nell’esercito coloniale. A partire dalla fine del 1800 venne infatti istituita una sezione dell’esercito francese composta da soldati delle colonie africane arruolati con la forza, i quali avevano l’obbligo di difendere la madrepatria in caso di guerra.
Partendo dal Massacro di Thiaroye tracceremo un fil rouge che lega le politiche coloniali di allora alle politiche neocolonialiste di oggi, fino ad a risalire alla prima testimonianza di un massiccio flusso di corpi razzializzati attraverso l’Europa e riportando a galla un passato che i colonizzatori hanno sapientemente scelto di dimenticare, ma che rimane ben vivido nella memoria dei Paesi del Nord Africa e dell’Africa Subsahariana.