TORTURA E POSTI GABBIA – REPRESSIONE ALGORITMICA IN UK – PARAGON E MERCATO SPYWARE
Estratti dalla puntata del 14 aprile 2025 di Bello Come Una Prigione Che Brucia
PROCESSI PER TORTURA E NUOVI POSTI GABBIA
Osserviamo l’andamento di due processi per tortura in Italia: a San Gimignano l’accusa è stata confermata anche in Appello, mentre a Reggio Emilia è stato stabilito – in primo grado – come incappucciare un uomo con una federa, denudarlo e pestarlo in una cella di isolamento non siano condotte sufficientemente gravi per configurare tale imputazione.
Intanto il Ministero della Giustizia apre un bando per la realizzazione di celle-container come soluzione per il sovraffollamento, una condizione strumentalmente e conformisticamente imputata come la principale causa dei suicidi nelle carceri.
Le galere italiane sono stracolme, ma la crescita della popolazione detenuta non è un problema architettonico, bensì un fenomeno ingegnerizzato a livello normativo: il numero di persone incarcerate continua ad aumentare anche se non cresce la popolazione e diminuiscono i reati; i principali fattori che generano il sovraffollamento sono la brutalizzazione della società e l’approccio pancarcerario.
Parallelamente la punizione riscopre il suo valore spettacolare: un’inversione di tendenza rispetto al processo di invisibilizzazione dei supplizi descritto da Foucault.
REPRESSIONE ALGORITMICA IN UK
Iniziamo ad affrontare tre importanti articoli pubblicati da Statewatch.org sull’utilizzo di tecnologie di intelligenza artificiale per scopi predittivi, decisionali e di valutazione del rischio individuale (Risk Assessment Tools).
Gli ambiti applicativi presi in considerazione sono la pericolosità sociale e il rischio di recidiva per persone detenute (che approfondiremo in una prossima puntata), la predisposizione a commettere omicidi, l’automazione decisionale in ambito repressivo.
Un audio introduttivo da parte di Chris di Statewatch sull’inchiesta riguardante la predizione algoritmica della propensione a commettere omicidi:
L’analisi di queste politiche, la narrazione sulla neutralità tecnologica che le contraddistingue, il ruolo delle AI decisionali e il loro normalizzarsi in ambito militare e repressivo:
CASO PARAGON E INDOTTO DEGLI SPYWARE
Graphite è un potente spyware prodotto da un’azienda israeliana, Paragon Solutions, nata all’interno dell’incubazione militare-sionista di start-up tecnologiche e successivamente acquistata da una società di investimento statunitense attiva nel settore difesa, AE Industrial Partners.
A partire dal 31 gennaio 2025 è emerso l’utilizzo di Graphite di per spiare membri della ONG Mediterranea e – almeno – un giornalista italiano.
Dopo una fase di imbarazzante tentennamento, il Governo – per voce del Sottosegretario di Stato Mantovano – ha sostanzialmente ammesso l’infiltrazione dei dispositivi del personale di un gruppo che si occupa di salvataggi in mare, ma continua negare la propria responsabilità per quanto riguarda il direttore di Fanpage (testata online rea di aver pubblicato un’inchiesta sulla natura esplicitamente neofascista dell’ala giovanile di Fratelli d’Italia).
Ripercorriamo alcune tappe di questa vicenda e osserviamo come questo caso si inserisca all’interno dell’economia italiana degli spyware e delle spinte politiche per la sua normalizzazione: