UK: GPS E MIGRANTI – IRAN: TIANDY E SORVEGLIANZA BIOMETRICA

Estratti dalle puntate del 19 settembre e del 3 ottobre 2022 di Bello Come Una Prigione Che Brucia

 

UK: CAVIGLIERE GPS PER SORVEGLIARE E CRIMINALIZZARE MIGRANTI

Hostile Environment = Ambiente Ostile

La costruzione di un esplicito ambiente ostile è uno degli strumenti impiegati nella War on Migrants con la duplice funzione di spaventare (e quindi sottomettere, ricattare, sfruttare chi già si trova in un territorio) e dissuadere chi è in movimento dall’intraprendere una rotta o identificare una specifica meta. Nel Regno Unito, negli scorsi mesi, si è sviluppata una campagna per contrastare il progetto di deportazione verso il Rwanda di migranti e richiedenti asilo, comprese le persone la cui domanda venga accettata e ottengano lo status di rifugiati; il primo volo è stato bloccato quando era già pronto a partire.

In tutta risposta, il governo ha utilizzato come elemento di propaganda l’incremento del ricorso a una tecnologia che in realtà viene già utilizzata da tempo per il monitoraggio delle persone migranti: le cavigliere GPS. Questi strumenti di geolocalizzazione hanno la duplice funzione di raccogliere dati (sugli spostamenti e le condotte, comprese le frequentazioni e le reti relazionali) e di criminalizzare le persone che sono obbligate a indossare questi dispositivi dall’evidente portato stigmatizzante.

Una nuova campagna si sta battendo contro il loro utilizzo, ne parliamo con Antonella Napolitano di Privacy International.

 

 

IRAN

Al di là dell’impiego nell’identificazione le donne che non indossano il velo, le tecnologie di riconoscimento facciale stanno venendo utilizzate per colpire chi partecipa alle proteste.

Per operare la videosorveglianza biometrica della popolazione, un elemento fondamentale è il Database: il bacino che raccoglie e organizza le immagini e le identità dei cittadini. Nel caso iraniano, questo bacino è stato alimentato con i dati conferiti dalla popolazione grazie all’attivazione di un programma di carta di identità biometrica (molto simile a quello italiano).

Ma, ovviamente, per operare il riconoscimento facciale servono delle telecamere e dei sistemi di elaborazione; al regime di Teheran sembrerebbe fornirli principalmente l’azienda cinese Tiandy.

Qui emerge un “piccolo” paradosso… le tecnologie della Tiandy vengono usate in Cina per reprimere chi indossa il velo (le donne uigure) e in Iran chi non lo indossa

 

 

 

 

/ / / PAROLE CHIAVE: GPS, sorveglianza, riconoscimento facciale, Iran, Tiandy, Privacy International




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