UN ANNO IN VIETNAM – LA PERLA DI LABUAN 11/12/2020

Riccardo

“Odio le attese negli aeroporti, il puzzo di sudore, le occhiate che ti frugano perchè sei una donna, le ore che passano a vuoto.” E’ il 1967 e Oriana Fallaci é una giornalista che deve passare un anno in Vietnam. Il risultato é il libro-diario “Niente e così sia” con i suoi molti volti e voci. Il soldato americano: “A casa dovrò trovarmi un lavoro da cieco. Ma non me la prendo, se penso ai miei compagni che sono morti.” La veneranda madre spiega i roghi dei monaci buddisti. “Ci trattano come creature inferiori, e il rogo é un’arma preziosa perché li induce a meditare. Quanti? Tutti quelli che saranno necessari. ” Oriana entra in possesso del diario di un guerrigliero vietcong morto. “Oggi é il mio turno da cuciniere e devo trovare l’acqua. Dopo due giorni di marcia le mie gambe sono a pezzi.” Il Vietnam spaccò l’America e distrusse molte certezze. “L’ordine era di distruggere My Lai fino all’ultima gallina, non doveva restare nulla di vivo.” (soldato Varnado Simpson della compagnia Charlie). “Quando la faccenda fu sistemata Billy e io ci mettemmo a mangiare. Ma vicino a noi c’era un mucchio di vietnamiti che ancora rantolavano e mugolavano.” (soldato Michael Terry della compagnia Charlie). “Solo un negro disse che non aveva lo stomaco di continuare e più tardi seppi che si era sparato a un piede. Lo scorsi mentre lo caricavano sull’elicottero. Sembrava felice.” (dalla testimonianza di Ron Haeberle, fotografo della compagnia Charlie). 358 soldati muoiono per conquistare la collina 875 che il giorno dopo viene abbandonata perchè non serve a niente. Le menzogne dei governanti per giustificare una guerra che si sapeva impossibile vincere. I veterani che restituiscono le medaglie. Il Vietnam nel cinema. “Dimostrare la coglioneria umana non é mai inutile, se si crede nell’uomo.” Oriana Fallaci morì nel 2006 per cancro ai polmoni. Buon ascolto.




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