Serquestro dell’impianto per il CSA Murazzi

Scritto dasu 14 Maggio 2013

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Prosegue la vicenda a colpi di ordinanze e sequestri che da qualche mese vede coinvolti i locali dei Murazzi del Po, un’area da anni centralissima per la movida torinese.

Questa mattina è stato infatti interamente sequestrato l’impianto musicale del CSA Murazzi, centro sociale che dal 1989 rappresenta un’opportunità per giovani musicisti ed artisti, uno spazio di socialità che negli anni è stato attraversato da tantissime iniziative.

Per permettere tutto questo è stato disposto uno spropositato apparato di sicurezza attorno al locale: agenti di polizia e carabinieri in tenuta antisommossa hanno blindato l’area mentre gli agenti incaricati di applicare l’ordinanza di sequestro preventivo entravano nel CSA Murazzi mettendo i sigilli e portando via l’impianto. Un trattamento d”eccezione” che non è stato riservato agli altri locali della zona che nei mesi scorsi hanno subito gli effetti della stessa ordinanza di sequestro preventivo (firmata dal PM Padalino e depositata in Tribunale ormai da tre mesi), secondo la quale il sequestro può avvenire con la semplice apposizione dei sigilli oppure portando via l’impianto: se in tutti gli altri casi la strada percorsa è stata la prima, nel caso del CSA Murazzi si è invece optato per la seconda, sequestrando casse, Cdj, mixer…insomma, tutto ciò che nelle ultime settimane ha permesso a quello spazio di continuare ad essere un punto di riferimento nella zona.

Quella di questa mattina rappresenta dunque una vera e propria provocazione, probabilmente dettata dal fatto che all’applicazione dell’ordinanza sull’intera area dei Murazzi il centro sociale aveva da subito risposto con la campagna ‘Que viva Murazzi!’, respingendo i presunti piani di riqualificazione dell’area (che già puzzano di speculazione).

Ascolta la diretta con Moikan del CSA Murazzi

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