Torino: occupata la sede Atc (verso il #19O)

Scritto dasu 15 Ottobre 2013

1379721_538704072865821_2122174231_nFamiglie e singoli occupanti di case si sono recati oggi presso la sede Atc (agenzia territoriale per la casa) di corso Dante a Torino, pretendendo di incontrare il presidente Elvio Rossi

All’origine della protesta le lettere di minacce di sfratto ricevute da molti inquilini  se non avessero provveduto a pagare entro il 30 dicembre i 480 euro obbligatori da versare ogni anno alle casse dell’ente e una decisa critica contro il malfunzionamento dell’ente che continua a lasciare vuote e inassegnate centinaia di case popolari.

La diretta dall’iniziativa con Luca di Prendocasa Torino

luca_occupyatc

 

Di seguito il volantino distribuito durante l’iniziativa:

ATC vergogna!

Nella Torino ormai balzata agli onori delle cronache come capitale degli sfratti (4000 sfratti dall’inizio dell’anno), l’ATC cerca di metterci del suo mandando lettere (ne sono già arrivate almeno 4000) agli abitanti delle case popolari minacciando lo sfratto se non provvedono al pagamento di almeno 480 euro per le bollette arretrate entro 30 giorni.

L’ATC però forse dimentica che per almeno 20 anni gli stessi abitanti delle case popolari hanno pagato direttamente dalle buste paga il contributo GESCAL che a quanto pare agli inizi degli anni 2000 era di quasi 5,4 milardi di euro.

Crediamo che a questo punto l’ATC debba dare delle risposte sull’uso di questi soldi che appartengono alla collettività.

L’ATC dovrebbe anche rispondere sul perchè abbia circa 1.000 sue case vuote che vengono lasciate al totale abbandono, uno scandalo quando migliaia di persone che hanno fatto domanda per la casa popolare aspettano anni per avere una casa che è un loro diritto.

E che dire degli stipendi di tutti i funzionari, alcuni dei quali ultimamente indagati per corruzione e turbativa d’asta, e direttori che sono lievitati costantemente negli anni: il proprio consiglio d’amministrazione è passato dai 229.786€ del 2007 ai 320.000€ del 2011 di costi, e compensi esorbitanti anche per i singoli dirigenti, fino a 140.000€ l’anno.

Insomma pare che i soldi per gestire adeguatamente il patrimonio di edilizia popolare della città non ci siano, ma gli stipendi dei manager, pagati con soldi pubblici, continuano ad aumentare e per i funzionari si trova comunque il modo di arrotondare con le tangenti, mentre le persone arrivano tutti i giorni a dover fare i conti con il riuscire a mettere insieme il pranzo con la cena!

Come abitanti delle case popolari del villaggio Snia di Barriera di Milano (Pietra Alta), insieme alle famiglie delle case popolari di Settimo Torinese, della Falchera, San Paolo e altre famiglie e/o singoli di altri quartieri popolari che si trovano nella nostra stessa situazione, rivendichiamo il diritto all’abitare!

Siamo stufi di subire e abbassare la testa!

Siam famiglie con bambini e pensionati che ricevono la minima con cui dobbiamo arrivare a fine mese, privandoci di molte cose, pensando solo alle spese necessarie per noi e i nostri figli. Ma oggi fare questo diventa sempre più difficile. I problemi che ci perseguitano anche nei sogni, non interessano né ad ATC, né al Comune di Torino. Siamo convinti che in questo momento dove il disagio economico e abitativo diventa sempre più forte, non si possa minare il diritto alla casa attraverso ingiunzioni di sfratto, attraverso lettere intimidatorie che ATC continua a mandare alle famiglie delle case popolari. Oggi la nostra rabbia è indirizzata ad ATC ma anche il Comune ha le sue responsabilità, il quale preferisce vedere famiglie sfrattate che dormono in macchina, nei parchi o sui marciapiedi invece di chiedere il blocco degli sfratti per tutti.

Non dobbiamo più permettere che la nostra dignità venga calpestata da chi vuol farci crede che siamo noi a dover pagare la malagestione del patrimonio pubblico.

Siamo convinti che “uniti si possa vincere” ed è per questo che chiediamo a tutti di partecipare alla nostra protesta martedì 15 ottobre alle 10:30 in Corso Dante davanti all’ATC.

Chiederemo direttamente al presidente Elvi Rossi, presidente di ATC, di darci le risposte che cerchiamo e pretendiamo!

Il diritto alla casa non si minaccia! La dignità non si sfratta!

Famiglie, pensionati e singoli delle case popolari


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