No Tav. 200 anni di carcere: il prezzo della resistenza

Scritto dasu 8 Ottobre 2014

no tavIl processo contro 53 No Tav alla sbarra per l’opposizione allo sgombero della Libera Repubblica della Maddalena, il 27 giugno 2011 e per la giornata di assedio alla zona occupata del 3 luglio, si sta avviando alla conclusione.
I due PM con l’elmetto, Rinaudo e Padalino, troppo esposti mediaticamente, sono stati rimossi dal pool della Procura, ma Pedrotta e Quaglino, le due PM che li hanno sostituiti nella requisitoria finale, hanno mantenuto sia lo stile che la sostanza dei due colleghi più noti.
La tesi della Procura è stata ribadita sin dall’incipit della requisitoria da Emanuela Pedrotta, che ha sostenuto che le ragioni degli oppositori all’opera non avessero attinenza con il Processo. Un’affermazione dal sapore paradossale di fronte ad un processo svoltosi nell’aula che era stata la cornice dei rituali giudiziari contro le formazioni armate degli anni Settanta e contro la mafia. Un processo affidato ad um giudice, Bosio, sull’orlo della pensione, che ha imposto 70 udienze in un anno, mettendo a repentaglio i diritti delle difese, obbligate a maratone durissime. Inevitabile il paragone con il processo all’ndrangheta, rimasto per 10 anni nel cassetto del PM Antonio Rinaudo. Un nome a caso, ovviamente.
L’esibizione di Pedrotta e Quaglino è finita a porte chiuse. Tutto il pubblico e alcuni imputati sono stati espulsi. La manifestazione di spontanea indignazione per le affermazioni del PM, che ha parlato di istinti primordiali che si sarebbero scatenati di fronte alle divise, ha suscitato le proteste indignate del pubblico. Bosio ne ha decretato l’espulsione. Sono stati buttati fuori sino alla sentenza anche tre No Tav che hanno letto un comunicato durante la requisitoria.
Il pubblico ha avuto il Daspo anche per la prossima udienza nella quale andranno in scena le parti civili.
Dopo sette ore Quaglino e Pedrotta hanno chiesto 194 anni di reclusione. Le richieste dei PM vanno da un minimo di sei mesi ad un massimo di sei anni.

Ne abbiamo parlato con Tobia, uno dei 53 No Tav alla sbarra. Tobia ha meticolosamente ricostruito i passaggi salienti della ricostruzione proposta dai Pubblici Ministeri.

Ascolta la diretta:

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