“Rimborsopoli” o del riequilibrio politico nella magistratura torinese

Scritto dasu 21 Ottobre 2014

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Il Tribunale di Torino ha confermato ieri il rinvio a giudizio (leggi l’ordinanza) per alcuni dei più stretti collaboratori di Sergio Chiamparino, relativamente all’inchiesta “spese pazze” (o “rimborsopoli”), che contestava agli indagati, provenienti dall’ampio spettro tri-partisan del Consiglio Regionale piemontese, un uso eccessivamente disinvolto dei rimborsi previsti per i consiglieri regionali. Si tratta del vice presidente del Consiglio Regionale ed Assessore al Bilancio Aldo Reschigna, dell’assessore Monica Cerutti (in quota Sel) ed altri, tra cui il segretario regionale del Pd Davide Gariglio, capogruppo in Consiglio del partito.

L’inchiesta aveva già portato alla dimissione della giunta leghista di Roberto Cota, che aveva portato ad elezioni anticipate e all’insediamento della nuova giunta Chiamparino. Proprio sulla mancata coerenza di Chiamparino con le promesse fatte alla vigilia delle elezioni si soffermano oggi le critiche di Forza Italia e Movimento 5 Stelle. «Il rinvio a giudizio di alcuni autorevoli esponenti del centrosinistra merita un approfondimento in Aula. Ora misureremo la coerenza di Chiamparino e del Pd, che hanno utilizzato il tema di Rimborsopoli in campagna elettorale» ha dichiarato Gilberto Pichetto, di Forza Italia. Dello stesso parere anche Giorgio Bertola capogruppo del Movimento 5 stelle in Consiglio regionale del Piemonte: «Chiamparino aveva detto in campagna elettorale che nessun rinviato a giudizio sarebbe stato presente nella sua lista. Ora chiediamo coerenza».

Chiamparino ha infatti confermato la fiducia nei sui collaboratori e rifiutato le dimissioni timidamente avanzate da questi. Secondo Maurizio Pagliassotti, giornalista freelance ed animatore del blog Sistema Torino, al di là del grande rumore mediatico, si tratta soprattutto di un ri-equilibrio della direzione politica della Magistratura Torinese, fino a ieri prona alle direttive esplicitamente filo-Pd di sua santità Giancarlo Caselli, oggi sotto la direzione del più centrista Armando Spataro.

Ascolta l’intervista

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ULTIM’ORA: L’udienza di questa mattina ha rinviato al 26 gennaio 2015, il processo ai 24 ex consiglieri regionali coinvolti nello scandalo Rimborsopoli, per le “spese pazze”. Il processo, ai 24 è stato riunito a quello dell’ex presidente della Regione Piemonte Roberto Cota, della Lega Nord, (ricordato soprattutto per l’acquisto delle famose mutande verdi), stamane presente in aula.


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