Europee. In Italia la maggioranza non ha votato
Scritto dainfosu 13 Giugno 2024
Nel nuovo Europarlamento potrebbe delinearsi una sostanziale continuità.
La cosiddetta maggioranza Ursula, formata da popolari, socialdemocratici e liberali mantiene la maggioranza dei seggi, con la Von Der Leyen che si ricandida al bis alla Commissione UE. Ppe, Socialisti e Renew si attestano attorno ai 400 seggi, in calo ma comunque piuttosto al sicuro rispetto alla maggioranza di 360.
Il Ppe dovrebbe avere 184 seggi. I Socialisti sono a quota 139, come cinque anni fa. Renew Europe, l’area macroniana, che ne ha persi 23, si attesta a 79 eletti. Nel fronte delle destre Ecr (dove c’è Fdi) si attesta a 73 eurodeputati, seguita dai 58 di Id (Lega), senza tuttavia contare i tedeschi di AfD, per ora senza gruppo. I Verdi certificano il loro calo netto e contano su 52 eurodeputati. La Sinistra Europea viaggia sui 36 seggi, stabile rispetto alla passata legislatura.
La vera novità è il grande fronte dei non iscritti da 98 seggi, che dà vita ad un insieme estremamente eterogeneo: gli orbaniani di Fidesz bussano alla porta di Ecr, i tedeschi di AfD che potrebbero tornare in Id, l’opposizione ungherese si avvia ad entrare nel Ppe assieme al partito degli agricoltori olandesi.
Resta il fatto che quasi ovunque cresce l’estrema destra.
Ma, soprattutto il dato che a votare vanno sempre meno persone. A livello continentale, l’affluenza si conferma come nel 2019, di poco sopra il 50%, seppur con differenze notevoli. Si va dall’87% del Belgio al 65% della Germania, fino al 49% della Spagna al 40% della Grecia, al 20% della Croazia. In Italia scende per la prima volta sotto il 50%: ha votato il 49,7%, contro il 55% dell’ultima tornata.
Con Francesco Fricche abbiamo tentato una prima analisi, con un focus sulle questioni economiche, l’astensionismo, la crescita del fascisti.
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