4 novembre. La memoria dei disertori, dei ribelli, dei senzapatria

Scritto dasu 3 Novembre 2015

Il 4 novembre è la festa delle forze armate. Viene celebrata nel giorno della “vittoria” nella prima guerra mondiale, un immane massacro per spostare un confine. I 4 novembre è la festa degli assassini. La divisa e la ragion di stato trasformano chi uccide, occupa, bombarda, in eroe.

Il 4 novembre a Torino l’assemblea antimilitarista ha organizzato in via Garibaldi angolo via XX settembre dalle ore 17 un presidio. La manifestazione è stata chiamata “presidio dei disertori”.

Il progetto di legge per la “riabilitazione” dei disertori della grande guerra, che avrebbe dovuto essere approvato in occasione del 4 novembre, nel centenario dell’entrata in guerra dell’Italia contro l’Austria e la Germania, conclusasi con l’annessione allo Stato italiano di alcuni territori austriaci, è rimasto incagliato in parlamento. D’altra parte la definizione di chi era degno di “riabilitazione” e chi no era toccata ad una commissione delle forze armate, che, tra i tanti distinguo, avevano introdotto la discriminante contro chi avesse commesso omicidi. Esclusi, insuscettibili di ravvedimento postumo, i ribelli che avevano puntato l’arma contro superiori e carabinieri.

Grazie a recenti studi la storia dei disertori della grande guerra sta emergendo in tutta la sua importanza.
Un esempio tra i tanti. Nel 1918 a Torino, durante una retata in Barriera di Milano, la polizia arrestò 98 tra disertori e renitenti.

Ne abbiamo parlato con Marco Rossi, autore de “Gli ammutinati delle trincee”

Ascolta la diretta:

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