Sulla condizione dei braccianti nelle campagne
Scritto dainfosu 9 Agosto 2016
Lo sfruttamento del lavoro nelle campagne è correlato all’esodo dei profughi sul territorio italiano, in quanto si viene a ingrossare l’esercito industriale di riserva a disposizione dei padroni. Dall’anno 2011, con la cesura della “primavera araba”, il fenomeno si è incrementato numericamente, ha prodotto alcune lotte e una rete organizzata di compagni/e che ogni estate dalla Puglia, alla Basilicata, al Piemonte cercano di sostenere le rivendicazioni dei braccianti (nella foto un corteo a Bari lo scorso 15 luglio).
I sindacati confederali cercano di sabotare o recuperare le lotte dandovi uno sbocco istituzionale, attraverso il varo di provvedimenti che in alcuni casi hanno qualcosa di buono (ad esempio il ddl contro il caporalato attualmente in discussione in parlamento) ma per lo più restano solo sulla carta, mentre l’applicazione pratica dipende essenzialmente dalla capacità di mobilitazione dei lavoratori.
Abbiamo fatto il punto della situazione a livello nazionale, con un focus in particolare sulla Puglia e il Grand Ghetto di Rignano Garganico, in un’ampia chiaccherata con Irene:
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