Un terreno da tempo battuto: sull’espulsioni all’orizzonte delle persone siriane
HARRAGA

La postura e la decisione dell’UE l’indomani del colpo di stato in Siria è assolutamente coerente alla sua ossessione per l’immigrazione. Attraverso la mediazione e la garanzia del governo turco la vecchia fortezza già da tempo aveva elaborato una strategia di gestione delle vite delle persone siriane emigrate alle porte o in Europa. Una strategia molto precisa e adeguata al contesto sfaccettato e mimetico di quel territorio, in cui non solo la Turchia, ma anche la definizione del concetto di paese sicuro hanno un ruolo fondamentale (“Sul concetto di Paese Sicuro”). Sembra che ora la strategia volta ad appiattire il possibile sguardo sulla situazione e legittimare quindi l’espulsione forzata delle persone con documenti siriani dall’Europa, oscilli fra l’osannare l’HTS per aver liberato la Siria da un tiranno e il preparare il terreno, seppur in maniera tiepida, per gridare ai siriani terroristi jihadisti fronte ai quali le frontiere devono essere serrate e protette.
Ascolta qui il podcast:

