Anarres del 23 settembre. Astensionismo e conflitto. Militari e preti a scuola. Verso il Free(k) Pride. Le seduzioni nucleari di Putin e Biden…

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Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.
Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.

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In questa puntata:

Disertiamo le urne!
Cambiano i governi, restano sfruttamento, oppressione, carovita, sfratti, guerra.
Le elezioni sono una delega in bianco a gente che ha il solo scopo di restare al potere, appoggiando gli interessi dei ricchi e dei potenti che li sostengono.
Questa volta c’è il rischio che trovino ascolto gli appelli al “voto utile” in una risibile crociata antifascista di fronte alla vittoria che i sondaggi attribuiscono a Fratelli d’Italia. Come se i fascisti non avessero mai governato nel nostro paese, come se le politiche securitarie con le quali chiedono consenso non fossero state attuate con altrettanta solerzia dal centrosinistra, come se i pentastellati e le varie formazioni della diaspora comunista non avessero votato per grandi opere, centri di detenzione per migranti, militari per le strade e guerra. La Lega, formazione populista di estrema destra, è il partito che ha governato di più negli ultimi 28 anni. I fascisti di Fratelli d’Italia sono stati parte integrante di tutti i governi di centrodestra.
Va da se che la mera astensione dal voto non basta. Occorre dare concretezza alla prospettiva di autogoverno dal basso attraverso assemblee territoriali e percorsi di autogestione conflittuale con l’esistente che creino le condizioni per cacciare padroni e governanti!
Ne abbiamo discusso con Francesco Fricche

Verso la Free(k) Pride
Frocie, mostrә, devianti! La freek attraverserà le strade di Torino anche quest’a(n)no nella sua versione autunnale, e anche quest’anno attraverseremo le strade con i nostri corpi e le nostre menti eccedenti, non conformi alla norma. Una norma ciseteropatriarcale, repressiva, capitalista, colonialista in cui non ci riconosciamo.
PERCHÉ L’8 OTTOBRE?
Dal 6 al 9 ottobre si terrà a Torino il meeting annuale della European Pride Organizers Association (associazione che riunisce i comitati organizzatori dei pride europei filo-istituzionali). Il modello verso il quale si muovono queste organizzazioni è un modello di fare pride istituzionalizzato, ripulito, sponsorizzato, recintato. Non vogliamo perdere – anche noi – questa occasione: l’occasione di presentare un modo di fare pride alternativo a questo modello, un pride critico, senza sponsor, senza sfilate delle forze dell’ordine, un pride anticapitalista e dissidente.

Viviamo in una città dove la repressione di chi lotta fuori e contro la gabbia istituzionale è da tempo la norma. Una città dove magistratura e polizia utilizzano un codice penale costruito come arma di guerra ai poveri e alle soggettività politiche e sociali dissidenti per mettere a tacere ogni forma di contestazione reale. La violenza istituzionale la ritroviamo alle frontiere, nei CPR, nelle strade di una città dove i poliziotti ricattano le libere donne migranti chiedendo favori sessuali in cambio del permesso di soggiorno. È la violenza misogina e cattofascista che ha reso sempre più difficile accedere ad un aborto libero e sicuro. È la transfobia di stato, la violenza dell’attesa, la burocrazia infinita portata avanti da giudici, medici, psicologi cis che uccide le persone trans, è la violenza del capitalismo che produce morte e devastazione ambientale e, non ultimo, un cambiamento climatico le cui conseguenze abbiamo toccato con mano in Piemonte, una regione che si traveste di “verde” ma che ha visto quest’estate una siccità senza precedenti. È la violenza delle riqualificazioni escludenti che stanno investendo i quartieri popolari, la violenza degli sfratti di chi non cè ce la fa più ad arrivare a fine mese, perchè intere generazioni di giovani precariu e vecch* pover* non riescono a pagare affitti e bollette. È la violenza del capitalismo arcobaleno “senza fronzoli” che va a braccetto con l’oppressione eteronormativa, con una normalità che nega le nostre identità erranti, libere e mostruose.
Non vogliamo assimilarci, diventare frocie pulite, rifiutiamo ogni dimensione gerarchica. La strada delle frocie borghesi e per bene non è la nostra. Non ci adatteremo mai al sistema dominante, figlio di un modello cis etero e monogamo di famiglia tradizionale.
Vogliamo una città più frocia, più transfemminista, antirazzista, antispecista, antifascista e anticapitalista, rifiutiamo ogni ingerenza sui nostri corpi, ogni logica binaria e ogni tentativo di dipingerci sempre e solo come vittime.
Vogliamo che la paura cambi di campo. Vogliamo liberarci dei preti di ogni religione, dei tutori dell’ordine patriarcale, dei politici che ci vorrebbero soggetti deboli da tutelare.
Le strade libere le fanno le soggettività libere e mostruose che le attraversano.

Frocification! ✨🦄✨

Scuola. Preti e militari hanno sempre più spazio nelle scuole italiane. E, quel che è peggio, ciò avviene senza che l’opposizione alla clericalizzazione e militarizzazione delle vite di bambin* e ragazz* abbia reale visibilità.
Ne abbiamo parlato con Robertino Barbieri

Putin e Biden verso la guerra nucleare
I fatti sono noti. Il governo russo ha detto a chiare lettere che, quando i territori ucraini occupati saranno annessi alla Russia con i referendum annunciati a breve, ogni attacco a queste aree sarà considerato atto di guerra e, quindi, passibile di risposta nucleare.
Meno noto è il fatto che una della basi di questa guerra nucleare si trova in Sicilia, nella base di Sigonella. Nei giorni scorsi il Dipartimento dell’Aeronautica militare USA ha firmato un contratto del valore di 177 milioni di dollari circa con la società Collins Aerospace, controllata dal colosso militare industriale Raytheon Technologies, per migliorare l’efficienza e garantire la manutenzione del sistema di comunicazione strategico ad alta frequenza. In altri termini verranno potenziate le antenne e le apparecchiature che assicurano al Pentagono la trasmissione degli ordini di guerra nucleare.
La possibilità di un’escalation bellica devastante è sempre più forte. Sempre più urgente
è rinforzare l’opposizione alla guerra e al militarismo. Partendo da casa nostra. A Torino, in piazza Graf, c’è uno stabilimento della Collins Aerospace.

Appuntamenti:

Sabato 24 settembre
ore 17
punto info sulle missioni militari all’estero in via Po 16

Lunedì 26 settembre
ore 10,30
punto info sulle missioni militari all’estero al
Campus, lungo Dora Siena 100 A

Venerdì 30 settembre
40 anni di anarchia
ore 20,30
Cena
vegan per i primi 40 anni dello spazio anarchico di corso Palermo 46
Benefit lotte sociali ed antimilitariste
per prenotazioni:
antimilitarista.to@gmail.com

Sabato 8 ottobre
Free(k) Pride! Frocification
appuntamento alle 15 in piazza Carlo Felice

Venerdì 14 ottobre ore 21
Rossobruni
La storia e il pensiero politico del nazionalbolscevismo dalla prima democrazia tedesca (la Repubblica di Weimar) ai nazimaoisti degli anni Sessanta/ Settanta, dall’ecologismo razzista degli anni Ottanta al nazionalcomunismo teorizzato nel decennio successivo come alternativa al cosiddetto “villaggio globale”.

A lungo patrimonio pressoché esclusivo di un pulviscolo ideologico a destra del fascismo,
il rossobrunismo è ora uno dei tanti filoni che nutrono quel fenomeno nazionalpopulista che sta trasformando la vita di tutti noi.
Introduce l’incontro David Bernardini, autore di “Nazionalbolscevismo. Piccola storia del rossobrunismo in Europa”
In corso Palermo 46


Contatti:
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni
martedì dalle 21
Contatti: fai_torino
@autistici.org – @senzafrontiere.to/

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www.anarresinfo.org

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