Congiunzioni #15 – Chi decide sui nostri corpi? – [27 Novembre]

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La pandemia ha imposto un approccio utilitaristico alla scelta etica di salvare vite: Alain Brossat identifica questo processo come “un’assuefazione all’intollerabile, ciò che fino a ieri, sotto un altro regime normativo, era considerato inconcepibile e intollerabile sta iniziando a far parte del paesaggio al punto che la maggior parte delle persone impara presto a convivere con questi nuovi fenomeni: famiglie con bambini per strada, migranti sotto la tangenziale e, ai tempi del Covid, la terza e la quarta età ricodificate come categoria “non prioritaria”. Siamo pronti, se siamo ancora nel pieno della vita, a trovare se non normale almeno accettabile che in tempi di emergenza epidemica, pratichiamo a danno degli anziani una medicina di guerra”. Perchè in un sistema capitalista, patriarcale e razzista si decide – e si è obbligati – a salvare chi è utile alla riproduzione della società e alla produzione dei profitti, per altri.
Questa battaglia si gioca sui corpi delle donne, delle migranti, di tutti coloro che svolgono lavori retribuiti e non retribuiti, lavori di cura, considerati essenziali. Sono i corpi che oggi subiscono la violenza di uno sfruttamento ancora più duro e cieco.
Abbiamo parlato della giornata contro le violenze maschili sulle donne e sui generi con @Nonunadimeno Pisa & dell’autogestione della cura, facendoci raccontare la pratica di alcuni collettivi femministi in Messico che accompagno le donne verso un aborto sicuro e illegale, tramite l’esperienza di una medica femminista.

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