DRONI: DALLA GUERRA IN UCRAINA ALLA WAR ON MIGRANTS

Estratti dalle puntate di aprile 2023 di Bello Come Una Prigione Che Brucia:

DRONI: DALLA GUERRA IN UCRAINA ALLA WAR ON MIGRANTS

L’incremento nell’utilizzo di droni aerei, terresti e marittimi, rappresenta un ulteriore esempio della dimensione bellica assunta dal contrasto ai flussi migratori. La War on Migrants, con i suoi campi di prigionia, i suoi black-sites, i suoi morti, i suoi eserciti e le sue industrie, è uno scenario intermedio tra quello della “guerra classica” e quello della repressione, dove progressivamente alcune tecnologie militari assumono nuove funzioni e nuovi livelli di normalizzazione.

Partendo dalle evoluzioni riguardanti l’utilizzo di droni e sistemi d’arma autonomi all’interno del conflitto in Ucraina, passando per l’ascesa dell’intelligenza artificiale burocratica all’interno del Dipartimento della Difesa statunitense, arriviamo al programma NESTOR (fondi Horizon) schierato nella Guerra alle Persone Migranti dichiarata dalla Fortezza Europa: un insieme operativo di veicoli autonomi, sensori e visori per la realtà aumentata che si fanno largo sul fronte repressivo interno.

In questa seconda parte ci spostiamo in India e a Dubai per continuare a osservare l’estensione dell’utilizzo di droni nella sorveglianza delle frontiere e la sua relazione con il mondo animale (dall’utilizzo di cani antidrone alla bionica), per arrivare brevemente a rilfettere sui processi di assuefazione alla presenza di robots nelle nostre vite e sulla cosiddetta “Uncanny Valley”: