frittura mista | radio fabbrica 01/12/20

Il primo approfondimento ha analizzato il riuscito sciopero per il ticket restaurant al magazzino della logistica Maxi Di, in diretta con Claudio di ADL Cobas , a Spinetta Marengo in provincia di Alessandria:
Nuova giornata di sciopero al magazzino Maxi Di a Spinetta Marengo. Come per lo sciopero nazionale del 23 ottobre si è registrata un’altissima adesione da parte delle lavoratrici e dei lavoratori che, a partire dalle ore 5,00 del mattino, si sono ritrovati davanti ai cancelli. Lo sciopero è stato indetto a seguito della rottura della trattativa sul premio di risultato con pretese inaccettabili da parte dell’azienda Ant Srl che ha in gestione il magazzino. Le medie richieste per il raggiungimento del premio sono troppo alte sia per i pickeristi che per i carrellisti e viene concessa una miseria come premio di presenza.

A fronte di questo le lavoratrici e i lavoratori hanno espresso nelle assemblee la volontà di lottare per ottenere un ticket restaurant di Euro 5,29 per ogni giornata lavorata con presenza superiore alle 4 ore. Un diritto che è già stato conquistato in centinaia di magazzini in tutta Italia e che significherebbe, per chi lavora con turnazione su sei giornate come nel magazzino di Spinetta, un aumento netto di oltre 130 Euro al mese. E’ inaccettabile che chi si fregia di essere il terzo player della grande distribuzione organizzata non accetti questa proposta nonostante durante la pandemia abbia visto aumentare a dismisura i suoi profitti. I lavoratori hanno deciso che la mobilitazione proseguirà fino al raggiungimento di questo obiettivo e hanno dato mandato alla nostra organizzazione sindacale di riaprire la trattativa con l’azienda al fine di ottenere questa importante conquista.

Dopo aver ottenuto 38 passaggi di livello, il rispetto dell’orario di lavoro e i tamponi per tutti i lavoratori a seguito di un caso di positività al Covid 19 è il momento di conquistare il ticket restaurant.

Tutti insieme senza paura, tutti insieme facciamo paura.
Buon ascolto.

 

 

 

Il secondo approfondimento ha analizzato il caso della chiusura dei ristoranti Brek della società Cibis, che detiene il marchio. La preoccupazione e per la sorte degli 80 lavorator* licenziati nei ristoranti dei centri commerciali Le Gru (Grugliasco) e Panorama (San Mauro). Abbiamo sentito Elisa Spiccia Rsa/rls FILCAMS ex lavoratrice del brek Le GRU.
Buon ascolto

 

 

Il terzo approfondimento ha analizzato:
Se ti interessa sabato 5/12/20 c’è una manifestazione dei lavoratori dello spettacolo.
Qua di seguito il testo del comunicato:

Manifestazione indetta da lavoratrici e lavoratori dello spettacolo e della cultura della Regione Piemonte
Sabato 5 dicembre 2020
Piazza Castello – Torino (di fronte al palazzo della Regione Piemonte)
Ore 15,00
Vieni con la mascherina e tutti i d.p.i. necessari per la corretta riuscita dell’iniziativa
⬅️➡️Mantieni la distanza necessaria (2 metri) fra te e le altre persone per garantire la riuscita del presidio in totale sicurezza

L’iniziativa è aperta e trasversale. Invitiamo a partecipare tutte le figure lavorative legate allo spettacolo ed alla cultura ma non solo. Chiediamo solidarietà e partecipazione alla società civile tutta, in particolare a coloro che quotidianamente apprezzano ed usufruiscono di cultura, spettacolo, televisione, radio, teatro, concerti, festival, rassegne, mostre ecc. e a coloro che come noi stanno subendo le terribili conseguenze di questa recessione.

Per le maestranze dello spettacolo e della cultura: ognuno porti in piazza i “simboli” della propria professione. Ad esempio il caschetto per i tecnici, il copione per i registi, lo strumento per i musicisti, un costume di scena per gli attori, ecc.
Siamo sempre stati invisibili. Approfittiamone per renderci visibili e per dimostrare che la nostra è una professione e come tale va trattata, tutelata e considerata.

Perché scendere in piazza
Da marzo il mondo dello spettacolo e della cultura è stato fermato per limitare la possibilità di contagio in ogni modo. Subito abbiamo rilevato l’urgenza della situazione, e ci siamo uniti per discutere con le Autorità sia le misure di sostegno per chi non può lavorare, sia un piano per ricostruire il nostro settore incenerito dallo stop e dalla pandemia. Ora che l’autunno è arrivato vediamo che le uniche a non essersi concretamente preparate sono le Autorità pubbliche. È tempo di ricevere risposte concrete.

-Vogliamo che la Regione Piemonte mantenga la parola data pubblicando il bonus per lavoratori dello spettacolo intermittenti, subordinati e parasubordinati, fino ad oggi dimenticati dall’amministrazione regionale.

-Vogliamo da parte delle istituzioni nazionali risposte concrete. La soluzione sono riforme radicali del settore spettacolo, ad oggi un sistema lavoro precario e non tutelato.

-Serve essere ascoltati e serve pragmatismo perchè stiamo di fatto assistendo ad un disastro sociale ed economico per il nostro comparto come per tutto il resto del Paese.

Vogliamo REDDITO, DIRITTI e TUTELE!

In diretta ai microfoni di radio fabbrica Nicolò Libener, tecnico audio di Alessandria – lavoratore dello spettacolo.
Buon ascolto

 

 

svalutato e sottopagato nonostante sia il lavoro più antico e fondamentale della storia.
Esso sorregge la società, e sta alla base della crescita dei bambini, della sopravvivenza degli anziani e delle persone disabili. È un lavoro economicamente molto sfruttato, ed è sempre più diffuso in questo paese; dai dati ISTAT si stima infatti che nel 2050 sarà in costante crescita con l’aumento dell’età media di vita della popolazione italiana.
Il valore del lavoro di cura ha valore sociale inestimabile che appartiene alle nostre vite da sempre, invece è concepito oggi sotto forma di schiavitù moderna legalizzata. Nonostante esso sia parte costante delle nostre vite, la retribuzione è una vera e propria vergogna, la paga è da miseria, lo sfruttamento e il ricatto sono all’ordine del giorno, senza contare i maltrattamenti che a volte subiscono queste persone.
Il CCNL disciplina il rapporto di Lavoro Domestico e – lo diciamo apertamente – è alla pari di un rapporto schiavista.
Buon ascolto

 

 

 




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