frittura mista|radio fabbrica 11/07/2023

 

Il primo approfondimento della puntata di oggi lo abbiamo fatto in compagnia di Mahmood del SiCobas Torino, sulla lunga ed estenuante lotta dei lavoratori della Raspini nel pinerolese che riprende l’agitazione operaia dai cancelli della fabbrica di Scalenghe a Pinerolo.
Si è approfondito il risultato negativo, l’incontro sindacale dei lavoratori con l’azienda. Per quasi tre ore, il sindacato con i rappresentanti dei lavoratori ha provato a trovare una soluzione per ricomporre una situazione di illegittimità dentro la fabbrica, dove sfruttamento dei lavoratori e rappresaglia antisindacale sono continui. Questo anche alla luce del grave episodio di violenza antioperaia della scorsa settimana,  delle forze dell’ordine armate in assetto antisommossa contro i lavoratori in sciopero concertato dal padrone Raspini con prefettura e questura.
Nonostante la disponibilità del sindacato a trattare per un raggiungimento di esito positivo dal confronto, l’azienda ha deciso di alzare un muro duro e finanche ideologico: dimostrandosi mai favorevole a una trattativa seria e fruttifera.
In particolare, Raspini ha negato ogni possibilità di reintegro per i due lavoratori (entrambi iscritti al sindacato) ingiustamente licenziati e ha respinto la richiesta di aumenti di salario.

Buon ascolto

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Il secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Ashraf, compagno Palestinese che vive a Bari, sul grave attacco che le forze di occupazione Israeliane (IOF) hanno lanciato, con un massiccio attacco terrestre e aereo, contro la città di Jenin.
L’assedio è durato 2 giorni (dall’alba di lunedì 3/07/23 all’alba di mercoledì 4/07/23) ed ha causato la morte di 12 palestinesi ed il ferimento di altri 123.
Gli aerei da guerra israeliani hanno effettuato almeno 10 attacchi aerei contro Jenin, mentre più di 100 veicoli corazzati israeliani sono stati visti muoversi verso la città. Gli attacchi delle IOF hanno scatenato uno scontro a fuoco, con suoni di esplosivi e droni uditi in tutta Jenin ore dopo l’incursione.
“Hanno punito il popolo”
L’assedio di due giorni ha coinvolto truppe israeliane, missili e attrezzature per il movimento terra, che sono state utilizzate per distruggere strade e altre infrastrutture civili.
Israele ha giustificato l’attacco come mirato a gruppi armati che operano a Jenin, diventato un simbolo di resistenza all’occupazione illegale della Cisgiordania da parte di Israele.
Ma i residenti del campo hanno affermato che sono stati i civili, non i combattenti armati, a sopportare il peso maggiore dell’assalto israeliano.
Alcuni residenti ritengono che i militari israeliani abbiano preso di mira strade e altre infrastrutture pubbliche nella speranza che ciò induca i residenti del campo a fare pressione sui combattenti della resistenza affinché si arrendano.
“Ma questo non accadrà mai, nessuna persona farà pressione sulla resistenza, anche se distruggessero tutte le case”, ha detto Mansour (palestinese di Jenin).

Buon ascolto

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Per la terza parte continuiamo ad ospitare la serie podcast “Tutta colpa dei Padroni?“, oggi trasmettiamo la terza puntata “Il sistema degli appalti”. Cos’è e come funziona il sistema degli appalti? Chi l’ha inventato? Cosa c’entrano le cooperative?
Ecco qualche dritta per capire chi e come ingrassa grazie agli appalti.

Buon ascolto

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