frittura mista|radio fabbrica 18/01/2022

 

Il primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Haitham Hemdal sicobas Piacenza sul caso dei licenziamenti dei 280 lavoratori Fedex del magazzino di Piacenza chiuso da aprile 2021: il sindacato in un comunicato del 12/01/2022 annuncia la vittoria dei lavoratori. “Dopo 10 mesi di lotta a oltranza e di repressione sistematica da parte di stato e padroni, ieri sera si è finalmente chiusa la durissima vertenza dei lavoratori FedEx di Piacenza. La gran parte dei lavoratori che hanno fino all’ultimo partecipato agli scioperi sono stati assunti direttamente alle dipendenze di FedEx nel magazzino di Bologna, con contratto full-time e mantenendo tutti i diritti che avevano conquistato negli anni sul sito di Piacenza (ticket,livelli, scatti di anzianità, ecc.); altri, tra cui molti lavoratori che per motivi personali non potevano trasferirsi in altre città, hanno invece accettato l’incentivo all’esodo pari a 48 mila euro, con in più la garanzia che FedEx provveda a ritirare tutte le denunce fatte a loro carico a seguito delle centinaia di scioperi e picchetti svolti in questi mesi…”
Buon ascolto

 

 

Il secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Alessandro Zadra Sicobas Milano sulle cariche della polizia al presidio dei lavoratori licenziati Unes di Truccazzano (Mi). Siamo tornati sull’argomento alla luce del non affievolirsi della lotta e dei presidi davanti al magazzino:
“Già venerdì scorso, le forze dell’ordine “democratico” erano intervenute con ferocia contro gli operai che esercitano il diritto di sciopero per la difesa delle loro condizioni – la garanzia di un posto
di lavoro e del salario per mantenere le loro famiglie – usando semplicemente l’arma del picchetto…”
Buon ascolto

 

 

Il terzo approfondimento lo abbiamo fatto con Antonio Amoroso, segretario nazionale CUB Trasporti sulla svendita di Alitalia; ora ITA, e le conseguenze occupazionali: in particolare abbiamo approfondito le motivazioni del presidio di domani davanti a Montecitorio a Roma. In un comunicato si legge:
“Facciamo volare il pallone gonfiato … Fino a perderlo di vista…Mercoledì 19 gennaio L’appuntamento per tutti è alle 8.30 in Piazza SS Apostoli a Roma, in contemporanea con l’audizione in Commissione Trasporti di Alfredo Altavilla e Fabio Lazzerini, rispettivamente presidente e amministratore di Ita. Una delegazione potrà raggiungere Montecitorio e una volta di più far
sentire il dissenso dei lavoratori rispetto alle scelte operate finora dalla dirigenza di un’azienda pubblica. Una su tutte l’aver ignorato l’articolo 1212 del Codice civile tra quelli alla base della tutela dei diritti dei lavoratori, in particolar modo a fronte di un momento di crisi concomitante al passaggio di un ramo d’azienda.
L’articolo citato infatti stabilisce che quando un ramo d’azienda viene ceduto da un soggetto a un altro, quest’ultimo deve accollarsi il compito di prendere anche i lavoratori oltre ai beni acquisiti.
Nel caso specifico invece i lavoratori Alitalia, se non in minima parte, non sono passati a Ita. Dei 10.500 dipendenti Alitalia infatti, solo 2.800 di loro (e non tutti già in organico al momento) sono   statiassunti. Ulteriore danno, i due dirigenti Ita hanno anche potuto disapplicare il contratto collettivo nazionale facendo invece valere inizialmente un regolamento interno imposto unilateralmente con tagli agli stipendi fino al 40%. Anomalia, quest’ultima, superata solo in un secondo momento, con la firma di un nuovo contratto da parte di quasi tutti i sindacati, a
esclusione di Cub, Usb e Navaid, a cui è seguita l’assunzione di numerosi sindacalisti, in base al “Ce lo chiede l’Europa”.”

Buon ascolto

 

 

 




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