frittura mista|radio fabbrica 27/02/2024

 

Il primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Francesco Rizzo USB operaio all’ex ILVA di Taranto sul cambiamento di rotta del governo rispetto alla fabbrica che, di fatto con l’amministrazione straordinaria e la nomina del commissario dell’amministrazione Giancarlo Quaranta, ha messo da parte il socio ArcelorMittal.
Martedì 16 il primo incontro con il commissario dell’amministrazione straordinaria di Acciaierie d’Italia Giancarlo Quaranta ed i sindacati.
Diversi i punti illustrati da parte padronale: in primis la necessità di continuare nell’avviata operazione di verifica dello stato degli impianti, reparto per reparto, finanche su ciascun posto di lavoro. L’obiettivo, dopo aver fatto il punto, è verificare ciò che bisogna fare, come intervenire, e quante risorse e quanto tempo sono necessari, per consegnare ai lavoratori un luogo di lavoro sicuro e al tempo stesso assicurare il rispetto delle prescrizioni ambientali, passaggi obbligati per il commissario perché si possa tornare alla normalità in termini anche di attività produttiva. La manutenzione quindi torna finalmente tra le priorità ed è condicio sine qua non.
Il commissario ha inoltre garantito che la vertenza dell’indotto è al centro dell’agenda del Governo. Sono moltissimi i lavoratori ridotti sul lastrico perché non percepiscono gli stipendi.
I sindacati hanno chiesto attenzione per tutti i lavoratori allo stesso modo, diretti, appalto ed ex Ilva in AS, questi ultimi si badi bene hanno pari dignità degli altri. E’ stato anche chiesto un decisivo cambio di passo nelle relazioni con il sindacato, e quindi con i lavoratori, finora decisamente complicate. Da rivedere per esempio quella tendenza che, negli ultimi tempi era diventata consuetudine, a trasformare ferie e permessi in cassa integrazione. Francesco ci ha raccontato anche l’incontro di oggi in prefettura.

Buon ascolto

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Il secondo argomento della puntata è stato quello del rinnovo del CCNL commercio, ne abbiamo parlato con Stefano Capello della FLAICA CUB di Torino. Si tratta delle condizioni di circa 4 milioni di lavoratrici e lavoratori nel nostro Paese ad essere ancora in trattativa, infatti il 25 Gennaio era stato trovato un accordo tra sindacati ed associazioni di categoria per quanto riguarda la copertura economica di questo contratto, ma ancora non è stato raggiunta un’intesa. Infatti le condizioni poste da parte datoriale, risultano persino difficili da digerire per i sindacati confederali, un CCNL già celebre per venire utilizzato anche in categorie non esattamente commerciali, proprio per la sua malleabilità e per il risparmio sul costo dei e delle dipendenti, sancirebbe un’ulteriore precarizzazione di chi lavora in questo ambito. Abbiamo concluso chiedendo al nostro intervistato come ci si sta preparando a livello di sindacalismo di base per fronteggiare questa situazione e tra le altre risposte, Stefano Capello ci invita tutte e tutti all’assemblea on-line organizzata proprio per iniziare ad avere una maggiore consapevolezza rispetto a quanto cambierà con il rinnovo di questo CCNL.

Buon ascolto

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Il terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Viola del CSOA Gabrio, riguardo al presidio da loro lanciato a fronte della strage sul lavoro avvenuta nel cantiere per la costruzione di un punto vendita Esselunga a Firenze, ma anche rispetto al rinnovo del CCNL commercio di cui abbiamo parlato nella scorsa intervista. Ecco l’invito di partecipazione all’evento:

Venerdì 16 febbraio, il crollo di una trave di cemento non conforme ha provocato la morte di 5 operai edili in un cantiere Esselunga a Firenze, appaltato alla Aep di Pavia.

Queste morti si vanno a sommare ai gravi incidenti già avvenuti a Genova nel 2023, quando nel cantiere della stessa Esselunga,sempre gestito da Aep, caddero rampe e cancellate e i sindacati decisero di depositare tre esposti per denunciare, con chiare prove fotografiche, come i lavoratori fossero obbligati a lavorare ritmi insostenibili e senza i dispositivi di protezione adeguati.

Il rinnovo dei CCNL Commercio- Grande Distribuzione- Distribuzione cooperativa è fermo dal 2018 così come le nostre retribuzioni. Nelle trattative gestite da CGIL-CISL e UIL i padroni del commercio vogliono più flessibilità e meno stipendio;noi al contrario riteniamo che lavoratrici e lavoratori abbiano già pagato un prezzo troppo alto alla crescita dei profitti dei grandi marchi.
Vogliamo quindi:
– riduzione d’orario a 30 ore a parità di salario contro il dilagare dei part time involontari;
– aumenti salariali del 20%;
– internalizzazione di tutte le lavoratrici e lavoratori in appalto;
– democrazia sui luoghi di lavoro perché i contratti non devono firmarli i sindacati decisi dalle aziende ma lavoratrici e lavoratori;
– domeniche di lavoro solo volontario e pagate in straordinario.
Ci vediamo davanti ad Esselunga per ribadire a padroni ed istituzioni che
Il loro profitto assassino ha ucciso ancora e continuerà a farlo!
Promettono lavoro e portano sfruttamento, precarietà, esternalizzazioni, subappalti, morte.
Buon ascolto

 




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