GAZA: TRA CARCERE E EVASIONE – CONDIZIONAMENTO A SPARARE – UCRAINA, TECNOLOGIE E CINA

Estratti dalla puntata del 23 ottobre 2023 di Bello Come Una Prigione Che Brucia

 

GAZA: TRA CARCERE E EVASIONE

La dimensione carceraria e concentrazionaria della Striscia di Gaza viene al contempo assunta dal mainstream e normalizzata nella sua brutalità.

Si può tranquillamente affermare come la popolazione di quel pezzo di mondo sia costretta in un “grande carcere a cielo aperto”, ma al contempo costruire un dispositivo interpretativo che ne componga la sentenza di condanna: “se sono rinchiusi è per il bene di Israele”.

Grazie al contributo di un articolo della giornalista statunitense-palestinese Miriam Barghouti, scritto per Al Jazeera, cerchiamo quindi di leggere gli eventi del 7 ottobre 2023, anche come un’operazione di evasione dal carcere, quantomeno sul piano simbolico.

 

 

ADDESTRAMENTO MILITARE: CONDIZIONAMENTO A SPARARE E RIPROGRAMMAZIONE MORALE

Partendo da una riflessione su come la Guerra possa essere analizzata all’interno della gerarchizzazione del valore dei corpi tipica della Tecnica e del Capitalismo, cerchiamo di approfondire come l’umano possa essere “preparato per uccidere”.

Grazie a un documento dell’esercito statunitense [2] osserviamo come le istituzioni militari, in particolar modo a partire dalla conclusione della Seconda Guerra Mondiale, abbiano investito su tecniche di condizionamento per produrre individui che “sparino senza riflettere”, ma come questa sottrazione di consapevolezza non sia stata sufficiente ad evitare i traumi che insorgono quando ci si rende conto di avere ucciso. L’imperativo deve quindi essere la “riprogrammazione morale” dei soldati:

 

 

GUERRA IN UCRAINA: LA CINA NON MOSTRA LE SUE TECNOLOGIE

La guerra in Ucraina, oltre alla sua dimensione di vetrina per l’industria bellica, rappresenta un campo di prova per i “conflitti simmetrici” del futuro prossimo. Gli analisti di tutti gli eserciti stanno osservando il ruolo delle nuove tecnologie schierate per ipotizzarne l’impatto su altri scenari, come quello del Mare Cinese Meridionale. Non è forse un caso che la Cina stia evitando di scoprire le sue carte.

 

 

[1] https://www.aljazeera.com/opinions/2023/10/14/on-october-7-gaza-broke-out-of-prison

[2] https://isme.tamu.edu/JSCOPE00/Kilner00.html




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