IL DIAVOLO AL PONTELUNGO – LA PERLA DI LABUAN 4/6/2021

Riccardo

“Falliti i moti anarchici di Spagna, nel 1873 l’agitatore Michele Bakunin si trovava rifugiato nella libera Elvezia, a Locarno, alla mercè della grazia di Dio, in cui non credeva.” Bakunin é il protagonista di “Il diavolo al Pontelungo” scritto nel 1957 da Riccardo Bacchelli. Nato nella Russia zarista, figlio di proprietari terrieri e allievo ufficiale, Michele Bakunin scoprì l’anarchia che divenne lo scopo della sua vita, fu condannato alla pena di morte poi commutata nella deportazione a vita in Siberia da dove fuggì. Sia nella vita reale che nel romanzo Bakunin fonda una comune alla villa della Baronata in Svizzera, che avebbe dovuto essere un’esperienza di vita egualitaria e al  tempo stesso il quartier generale della rivoluzione in Italia, premessa della rivoluzione mondiale. Nella Baronata si trovano personaggi che hanno fatto la storia dell’anarchia. “A Carlo Cafiero era rimasto qualcosa della prima educazione in seminario a Barletta, dov’era nato da buona famiglia facoltosa.” Poi ci sono le donne che danno il loro contributo. “Vera Karpov faceva l’anarchica perchè ci s’era trovata, e soprattutto perchè si era innamorata di Costa, aveva portato la sua corrispondenza segreta.” Tutto è pronto, le armi sono arrivate e il nuovo mondo é a portata di mano. “Il segreto di tute le insurrezioni è la sorpresa. Invece di scendere in piazza e farci schiacciare, ci impadroniamo del forte.” Il piano trapela, Bakunin deve fuggire vestito da prete, ma la tonaca non riesce a nascondere a lungo lo spirito barricadero del vecchio agitatore russo. “Comparve agli astanti, tra strepiti di gioia, la faccia poco devota di quel discendente di boiardi anarchico.” La speranza è intatta, la rivoluzione mondiale é solo rimandata. Riccardo Bacchelli nacque a Bologna nel 1891 e morì a Monza nel 1985. Buon ascolto.




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