Proteste a Rebibbia, riconoscimento facciale in Italia e tanto altro

bello come una prigione che brucia

Dalla puntata del 18-1-2020 di Bello Come Una Prigione Che Brucia

Insieme a una compagna di Radio Onda Rossa rilanciamo, con qualche aggiornamento, le testimonianze di alcune familiari di detenuti della sezione G12, dove negli ultimi giorni era partita una protesta per tutelarsi dall’abbandono sanitario e dai contagi da covid19 dilaganti nel carcere romano. Protesta repressa ferocemente con manganellate, estintori e trasferimenti punitivi.

 

Una corrispondenza da Milano per parlare dell’apertura del processo contro i detenuti che nel marzo 2020 si rivoltarono all’interno del carcere di Opera.

 

“Move fast and break things”, inieme a Riccardo Coluccini andiamo a osservare e commentare i processi di introduzione del riconoscimento facciale in Italia: il programma SARI-real time, il bacino di sperimentazione identificato nelle fasce più vulnerabili, le mancate risposte del ministero degli Interni, la campagna Reclaim Your Face, la necessità di agire.

 

Trasformazioni dell’apparato repressivo-sorvegliante in Francia: stop ai droni per riprendere le manifestazioni… ma tra le proteste contro la legge di Sicurezza Globale avanza un nuovo pacchetto di decreti per consentire il dossieraggio di qualcunque attivista politico/a, le loro reti affettive, i loro figli e figlie minorenni, i loro dati sanitari.

 

E ancora…

La sussunzione digitale delle nostre esistenze, tra i solchi inconsapevoli delle nostre interazioni online e la condivisione volontaria di informazioni, ha prodotto negli ultimi decenni una simbiosi tra apparato repressivo e apparato di intermediazione tecnologica senza precedenti. Una nuova finestra di penetrazione delle nostre esistenze da parte dei tentacoli della sorveglianza pubblica e privata è rappresentata dall’avvento del cosiddetto IoT – Internet delle Cose: gadgets, elettrodomestici, sistemi di videosorveglianza, devices indossabili, elementi di domotica e via dicendo, connessi alla rete per potervi accedere da remoto o per condividere i nostri dati, spesso con la giustificazione del “miglioramento dell’esperienza del consumatore”.
Un veloce sguardo alle evoluzioni di questo processo, all’attenzione che dovrebbe suscitare (quantomeno) nel mondo dell’avvocatura, fino alla fusione tra sorveglianza e “scherzoni” come lo swatting. [11 gennaio 2021]

 

Sessualità e carcere: il dispositivo proibizionista e l’amputazione di una componente psicofisica fondamentale per l’integrità dell’individuo. Un approfondimento basato su un collage di articoli e testimonianze, arricchito da un inaspettato e prezioso intervento in diretta. [21 dicembre 2020]

 

MDFT (mobile device forensic tools): software prodotti da aziende private per perquisire digitalmente smartphones e altri dispositivi mobili sequestrati, che oltre alla raccolta dati, integrano questi in un sistema di mappatura e organizzazione tematica e semantica dei contenuti.
[21 dicembre 2020]




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