Australian Open e Avatar AI
Durante gli Australian Open, alcuni match sono stati trasmessi gratis su YouTube usando avatar animati creati con l’intelligenza artificiale, stile Wii Tennis. Un modo per aggirare i diritti TV, dato che Tennis Australia non aveva la licenza completa per tutte le partite.

Caos diritti TV nel calcio
Oggi seguire il calcio è difficile e costoso: partite spezzettate su mille piattaforme, biglietti allo stadio carissimi. I tifosi subiscono, senza voce in capitolo. Aumentano inoltre le operazioni contro lo streaming illegale. I club vendono i diritti alle emittenti senza pensare ai tifosi. I campionati più seguiti si prendono la fetta grossa, agli altri sport restano pochi spiccioli.

Serie A Femminile: Poule Scudetto
Dal primo marzo parte la seconda fase del campionato: le prime cinque squadre si giocano il titolo, le ultime si battono per la salvezza, in vista di una riforma che allargherà la Serie A a 12 squadre.

Novità dal mondo del calcio femminile

  • Tems, cantante nigeriana, è diventata proprietaria di un club MLS.
  • In Olanda nasce Hera United, primo club professionistico senza squadra maschile. Un tentativo concreto di cambiare un sistema ancora dominato da logiche maschili.
  • Rubiales condannato a stare lontano da Hermoso e a pagare una multa ridicola, nonostante la gravità del gesto avvenuto in mondovisione.
  • Il Brighton sta progettando il primo stadio dedicato solo alla squadra femminile: apertura prevista entro il 2027-28.
  • Per la prima volta, la Panini ha pubblicato un album di figurine dedicato solo al calcio femminile. È stato subito un successo, ma non sono mancati i soliti commenti sessisti.

Verso l’8 marzo

MARZO – SCIOPERO TRANSFEMMINISTA

Lo sport popolare costruisce protagonismo e abbatte la competizione performativa!

Siamo un insieme di persone che attraversano il mondo dello sport popolare torinese e che sentono il bisogno di ritrovarsi per riflettere e discutere di come lo sport intersechi le questioni di genere. 

Se abbiamo sentito l’ esigenza di ritrovarci al di fuori delle nostre realtà sportive di riferimento è perché il modo in cui la tematica viene trattata in quelle sedi non ci basta. Abbiamo sete di altro e bisogno di fare rete!

Per questo, l’ 8 marzo scendiamo in piazza assieme all’Aurora Vanchiglia Transfemminista, una squadra di calcio popolare di quartiere, con le gambe nei campi e nelle strade di Torino e con la testa e il cuore nelle lotte intersezionali e internazionali.

Per anni, l’AVT ha lavorato per costruire uno spazio sicuro e ampio, che proponga un calcio transfemminista, non femminile! 

L’AVT porta in campo corpi trans, non binari e cis che, giocando assieme, fanno socialità e movimento sociale, costruendo uno spazio di cura in cui si pratica un calcio diverso da quello proposto dai più.

Questa è l’idea di sport popolare che ci fa da orizzonte di riferimento, perchè, fintanto che continueremo a pensare lo sport popolare come semplice sport a basso costo, continueremo a perdere dei pezzi importanti per la strada, costruendo un’idea di accessibilità che parla solo delle questioni di classe. 

L’internazionalità delle lotte non può rimanere solo uno slogan, perché i pezzi che perdiamo per strada sono persone. Persone che spariscono dagli spazi che hanno fatto loro violenza e persone i cui corpi non si incastrano con i requisiti richiesti da quei luoghi che consideriamo liberati!

Il nostro desiderio è di portare sui campi, sui ring e per le strade, la nostra gentile rivoluzione: giocare per il gusto di giocare, essere un luogo di sperimentazione sportiva e sociale, avere rispetto per le persone avversarie ed avere cura delle splendide unicità che ci compongono.

Le nostre corpe, ancora oggi, non sono ritenute degne, adatte e capaci di praticare uno sport maschio, macho, violento e performativo. E meno male! Noi pratichiamo un altro sport, quello in cui conta più il percorso che l’arrivo, quello in cui si colpiscono menti, palloni e patriarcato, quello in cui chiunque trova casa dando quello che può, se può.

Anche noi esistiamo e facciamo sport, uno sport necessariamente diverso da quello mainstream, che deve e può essere di tutt3, anche nostro! È di chi fa due porte con le felpe in cortile, è di chi sente i sussulti allo stomaco guardando le moviole, è di chi lo usa per fare attività fisica e relazioni sociali, è di chi si diverte a praticarlo, è di chi crede in una squadra come in una persona amica.

Questo 8 marzo, scendiamo in piazza anche come soggetti non conformi e sportivi, per rivendicare le nostre fortune e le nostre fatiche, in questo mondo  sportivo binario, patriarcale, razzista e capitalista.

Questo 8 marzo, ricordiamo quanta strada c’è ancora da fare perché lo sport popolare sia davvero un contenitore equo e libero da convinzioni e pratiche sociali oppressive, che costituiscono ostacoli all’accessibilità.

Che viva lo sport popolare, gli spazi per praticarlo, e le persone che lo rendono possibile!

Buon 8 marzo di lotta!






Radio Blackout 105.25

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