stakakstakka 128 – 13 marzo 2024

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smartphone a Gaza, fatti passare attraverso una rete di solidali che permettono le persone bloccate in Palestina di comunicare con i propri cari e denunciare le violenze

Da ottobre Gaza è un buco nero, o quasi. Il volume del traffico internet è crollato. Non esistono più punti di emissione a causa dei raid sulle infrastrutture di telecomunicazione, i blackout intenzionali e le restrizioni all’accesso all’elettricità. In questo presente distopico le compagnie palestinesi PalTel e Jawwal hanno subito blocchi di rete prolungati. Qualcuno pero’ ha trovato il modo di connettersi. come?
Attraverso una rete anti-blackout che si organizza con chi sta in Palestina e (R)esiste.
Una carrucola, un secchiello, uno smartphone e una e-sim: un albero della rete, a Gaza.
Ne parliamo con bombo:
un centro tecnologico della polizia, dispone di vari sistemi per aiutare le indagini
tra le attività che svolge sui social c’è anche il riconoscimento facciale
Il Viminale prima di ogni sperimentazione in materia dovrebbe chiedere un parere al Garante, ma non l’ha fatto:
Singapore calling italy new password: semiconduttori
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Radio Blackout 105.25

One station against the nation

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