“Un secolo di veleno e morti può bastare”: mobilitazione contro la Solvay di Spinetta Marengo (AL)

Presente a Spinetta Marengo già dagli inizi del Novecento, il polo chimico della Solvay ha lasciato nel territorio alessandrino un trauma profondo, fatto di inquinamento industriale, malattie, incidenti e processi legali.

Ancora oggi, nonostante i cambi di gestione e le mille promesse di tutela ambientale e bonifica, questa multinazionale non solo non mette in campo azioni efficaci per il ripristino ecologico della zona, ma continua anche a riversare nell’aria, nella terra e nelle acque limitrofe (con conseguenze a livello geografico anche a maggiore distanza) diversi prodotti chimici inquinanti e tossici, la cui presenza è stata rilevata ancora una volta da recenti analisi scientifiche.

Questi accertamenti assieme alla condanna del 2019 per disastro ambientale non hanno evidentemente fermato le produzioni e gli sversamenti nocivi dell’azienda, che anzi, allo scopo di negarli e rendersi inattaccabile, cerca di ostacolare con cavilli burocratici ogni forma di analisi indipendente sui loro prodotti chimici e sulla loro presenza al di fuori dello stabilimento, dimostrando il potere politico ed economico di cui può disporre.

Per questi motivi, ma non solo, il comitato Stop Solvay sarà in piazza il 13 marzo alle 16 di fronte al comune di Alessandria, con le richieste di fermare la produzione e l’attività della multinazionale, bonificare (stavolta per davvero) i terreni danneggiati e monitorare la salute della popolazione circostante.

Ne abbiamo parlato con Viola del comitato Stop Solvay:




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