La schizofrenia di Re Giorgio (e dei suoi sudditi)
Scritto dainfosu 23 Aprile 2013
Schizofrenia. Non sappiamo definire altrimenti l’atteggiamento di chi, come Napolitano, si insedia fingendo di non avere nulla a che fare con il disastro in atto, e dei parlamentari giubilanti che applaudono fingendo di non avevre nulla a che fare con sé stessi. I grillini l’hanno definito un “golpettino” ma in realtà restiamo inchiodati al solito paradigma di Lampedusiana memoria. Sotto il sole non c’é proprio nulla di nuovo e il progetto appare chiarissimo nella sua essenziale provvisorietà. A parte i limiti biologici del personaggio in questione, è certo che si è optati per una soluzione temporanea, nell’attesa che si ridefiniscano nuovi equilibri di potere ma almeno dopo aver fatto una legge elettorale meno scandalosa, qualche riforma che dia un briciolo ( ma un briciolo!?) di soddisfazione al popolo straccione e qualche altra iniezione di austherity per acquistare credito di fronte alle burocrazie europee. Nel frattempo registriamo l’atteggiamento inadeguato, a dir poco, di Grillo e compagnia di fronte alle manifestazioni più o meno sp0ntanee davanti a Montecitorio, fino al solito “non sono dei nostri” di fronte a una contestazione quasi timida dell’esponente del PD Franceschini. Il tutto mentre i burattini di varie testate, giornalistiche e televisive, facevano a gara a calunniare la piazza. Siamo dunque in piena post-democrazia rappresentativa? Lo chiediamo a Guiso Amendola, professore di Sociologia all’Università di Salerno.
Per parlare dell’implosione del PD, dello spostamento del suo asse a destra (ancora di più?!?) e del suo staccamento ulteriore dalla base che lo sostiene, cui questo partito non guarda più da tempo, abbiamo stuzzicato al telefono il presidente della comunità montana Valle di Susa e Valsangone, Sandro Plano.