no elcon: l’Olona ne ha abbastanza
Scritto dainfosu 20 Giugno 2013
L’assemblea popolare No Elcon dà voce a una zona di trecentomila abitanti soffocata dal polo chimico nazionale (che ora non c’è più ma parte dell’area continuerebbe l’opera di distruzione in combutta con la Elcon che è una multinazionale israeliana… continuando una tradizione localista, visto che l’Aermacchi è sita proprio in quelle zone e fornisce ordigni di guerra proprio a Tzahal): negli ultimi 60 anni sopportarono Montedison e tutte le nocività e gli inquinamenti del comparto chimico in un’area altamente popolata compresa tra Busto Arsizio, Olgiate, Castellanza e Legnano. Ora la zona dismessa dal polo chimico dovrebbe ospitare un inceneritore di rifiuti liquidi chimico-farmaceutici, che coprirà con 175 000 tonnellate annue di rifiuti questa parte di Lombardia.
Le persone che abitano quel luogo stavolta si sono stufate e mobilitate e non hanno lasciato in pace le amministrazioni a decidere per loro, ribellandosi e partecipando e dimostrando contro un progetto che fungerebbe da grimaldello per consentire anche altrove di trattare sostanze ora proibite.
Tra compensazioni e traccheggianti non si era ancora riusciti a bloccare il disastro e l’iter tecnico era arrivato alla fase finale: ora da un anno la pressione popolare ha detto un no secco con presidi, permanenti o straordinari, dove assemblee aperte regolano le iniziative successive, che sarebbero nell’ordine di idee racchiuso nello slogan positivamente “utopistico” che non bisogna più produrre questi veleni: esiste già una filiera per smaltirli, bisogna però nell’intenzione dell’assemblea popolare smettere di produrli per non doverli smaltire né lì, né altrove… e comunque su quell’area lì non ci devono più essere industrie insalubri di nessun tipo.
Bonifica totale del territorio!