Cota. Finita la festa?
Scritto dainfosu 20 Novembre 2013
Il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, ha dichiarato di essere stato sul punto di rassegnare le dimissioni, dopo la notizia che anche lui sarebbe indagato nell’ambito dell’inchiesta “rimborsopoli”.
Consiglieri regionali di ogni colore si sono fatti pagare di tutto: dal ristorante alle gite.
Vi ricordate di quel consigliere regionale leghista che mise in conto spese della Regione le briglie per il cavallo? Non era che il più estroso dei tanti che si sono nutriti alla mangiatoia pubblica piemontese.
Fuori dall’inchiesta restano in ben pochi: quelli che si sono accomodati più tardi in poltrona e qualcuno che, ricco del suo, di questo si è pudicamente accontentato.
Cota, dopo essersi consultato con i suoi avvocati e con il segretario leghista e presidente della Lombardia Maroni, ha pensato bene che di questi tempi una poltrona è sempre meglio tenersela stretta.
Forse, complice la mutata congiuntura politica, il PD potrebbe tentare di chiudere in anticipo l’avventura del governatore leghista. Sempre che, dopo la condanna definitiva dei Michele Giovine per la vicenda delle liste pro Cota truccate, il consiglio regionale non venga comunque sciolto in anticipo.
Sullo sfondo di una vicenda sin troppo normale, tanto normale che la corruzione non è l’eccezione ma la regola, resta una Regione che giorno dopo giorno paga il prezzo che le impone la politica.
Ce ne accorgiamo ogni volta che dobbiamo fare un esame medico, pagare il biglietto del tram, prendere un treno che è stato appena soppresso.
Ne abbiamo parlato con Renato Strumia.
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