Non luoghi d’accoglienza in Sicilia

Scritto dasu 28 Novembre 2013

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La Sicilia è diventata negli ultimi tempi un laboratorio in ebollizione di resistenze e solidarietà, di accoglienza e iniziative a fronte dei molti migranti bisognosi di prima accoglienza.

Abbiamo sentito due compagni di realtà contigue e che collaborano tra loro affrontando la presenza dei migranti a Messina (Giuliana del circolo Sankara) e nel Belice, in particolare a Campobello di Mazara, terra come si sente dall’audio di Lorenzo (collettivo libeertario Libertarea) non solo di mafia ma anche di diffidenza xenofoba, dove però capita di riuscire a organizzare in 24 ore l’accoglienza di tre nigieriani espulsi in modo poco chiaro e con pretesti da una struttura di quelle ben conosciute preposte a risucchiare tutte le risorse stanziate in cambio di nulla. I ragazzi arrivavano dal Palanebbiolo di Messina che ci viene descritto poi da Giuliana nelle sue assenze di igiene e nel trattamento che arriva al punto di rifiutare per mancanza di copertura sanitaria le cure a giovani arrivati dalla Libia in condizini precarie, con ferite mal curate, segni di tortura e cicatrici.

Stupisce che anche la presenza della Croce Rossa per una volta non sia nociva, ma abbia fatto da supporto perché i ragazzi del collettivo abbiano potuto intervenire: si era cercato di agire esclusivamnte come realtà antagoniste,  però si opera in condizioni tali che è benvenuto qualunque aiuto  atto a migliorare le condizioni di una tendopoli terificante (a Campobello c’erano 600 migranti in periodo estivo e ora i 40 rimasti hanno preso una bella iniziativa di occupare uno stabile per superare l’inverno con un tetto sulla testa). Non è facile coltivare gli spiragli di solidarietà che cominciano a scaturire in un territorio del genere.

E sempre di tendopoli si parla con Giuliana che rivela qualche pecca della amministrazione di Accorinti, il sindaco di Messina che non si è mai occupato di migranti e quindi non sa in che modo operare, nonostante si sia impegnato in un braccio di ferro con il prefetto particolarmente reazionario, requisendo una palazzina abusiva con l’intento di adibirla a accoglienza di migranti, ma il delirio securitario del prefetto Stefano Trotta cerca in tutti i modi di mantenere il controllo sugli ospiti facenodli marcire tutti insieme in strutture fatiscenti e inadatte come la palestra del Palanebbiolo, un non-luogo descritto da Giuliana, che ci informa del fatto che non solo la palestra ospita ancora una trentina di migranti in condizioni precarie, ma che si sta allestendo una tendopoli, inadatta al periodo dell’anno e che non rappresenta una soluzione sicuramente, ma che c’è il rischio venga attivata presto in alternativa alla palazzina, dove non è stata ancora concessa l’agibilità.

Ancora un episodio riguarda alcuni minori non accompagnati che sono stati indotti a dichiararsi maggiorenni per evitare il percorso di tutela che deve applicarsi ai minori. Comunque, come già ci aveva riferito tempo fa GErmana, non si tratta di numeri imponenti come vorrebebro far credere per creare l’emergenza e gestirla come tale: sia per motivi di business, sia per poter mettere in atto repressioni e controlli sul canale di Sicilia.

Questo è l’intervento di Lorenzo da Campobello di Mazara…

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… e questo è il reportage della situazione a Messina nelle parole di Giuliana

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