Vado Ligure. Il carbone che uccide

Scritto dasu 5 Marzo 2014

centrale_vadoLe emissioni inquinanti della centrale a carbone di Vado Ligure della Tirreno Power avrebbero causato in 10 anni oltre 400 morti. E’ la conclusione cui sono giunti i consulenti della Procura di Savona che hanno effettuato un perizia nell’ambito dell’inchiesta sulla centrale elettrica della cittadina ligure. Le associazioni ambientaliste da anni si battono contro le centrali a carbone ma il loro grido di allarme sui rischi per la salute e l’ambiente è rimasto inascoltato.

Secondo gli ambientalisti per tutelare il posto di lavoro, in tanti hanno fatto finta di non sapere la reale entità del problema.
La Liguria paga un contributo salatissimo all’economia del carbone con una industria tra le più grandi in Europa per la produzione di coke siderurgico a Cairo Montenotte e le tre centrali termoelettriche. Oltre a quella di Vado, c’é n’é una a La Spezia e una a Genova.

Oggi le condizioni della produzione elettrica in Italia sono molto cambiate: il contributo delle fonti rinnovabili nei primi 8 mesi del 2013 è stato pari al 40,5% della produzione netta e al 35,7% della domanda nazionale. Ma non solo. Proprio la produzione da energia pulita ha permesso di ridurre, come non accadeva da anni, il prezzo di acquisto dell’energia elettrica.
Nonostante questi dati il governo italiano concentra tutta la sua attenzione sui tagli agli incentivi alle rinnovabili e nell’introdurre nuovi sussidi per le fonti fossili.

Ne abbiamo parlato con Santo Grammatico, ambientalista in prima fila nella lotta contro le centrali a carbone.

E’ stata un’occasione per raccontare l’ennesima storia di produzione di morte nel nostro paese, ma anche per una riflessione sulla necessità di ridurre il consumo di energia, sulla base di scelte che privilegino la salute e la tutela dell’ambiente contro le esigenze del profitto.

Ascolta la diretta con Santo Grammatico:

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