No Tav. Processo a Giobbe, Andrea e Claudio
Scritto dainfosu 10 Aprile 2014
E’ cominciato oggi al tribunale di Torino il processo a tre attivisti No Tav, Andrea, Giobbe e Claudio.
Le accuse sono gravissime: tentata rapina, sequestro di persona, resistenza aggravata in concorso. Nel mirino un episodio del 16 novembre del 2012, quando, durante un presidio/blocco a Chiomonte, ci fu un diverbio con un poliziotto in borghese che scattava fotografie: per quel fatto vennero fermati e poi rilasciati due No Tav.
I fatti.
Quella mattina, come tante altre, un gruppo di No Tav faceva colazione davanti al check point della centrale. Un tizio in borghese viene sorpreso a scattare foto al presidio. Gli chiedono spiegazioni: lui nicchia, fa spallucce, poi dichiara di essere incaricato dalla Procura: si guadagna qualche insulto ma non viene toccato. Un compagno di Vaie, Andrea, gli scatta a sua volta qualche foto. Dopo che il “fotografo” della Questura se ne è andato sulla sua auto e con la sua macchina foto, arrivano i carabinieri che fermano Andrea e un altro compagno, Claudio. Li portano nel fortino e li obbligano per sette ore a stare in piedi su un gradino senza potersi sedere, poi vengono separati e portati via. Verranno rilasciati solo in tarda serata. Andrea viene denunciato per tentata rapina aggravata e resistenza aggravata, Claudio, siccome rifiuta di rispondere alle domande, viene denunciato per favoreggiamento.
Sei mesi dopo viene perquisito Andrea, il 13 agosto la procura dispone l’arresto di Giobbe.
Va peggio a Claudio arrestato il 9 dicembre assieme a Chiara, Mattia e Nicolò con l’accusa di attentato con finalità di terrorismo, per un’azione di sabotaggio del 14 maggio 2013 in Clarea.
Oggi quella colazione ai cancelli della centrale è approdata in tribunale.
Un presidio di solidarietà era stato indetto dai No Tav di fronte al palagiustizia di Torino
Si temeva che a Claudio, cui già il primo aprile era stata negata la possibilità di partecipare ad un altro processo, se non in videoconferenza, fosse nuovamente impedito di essere presente all’udienza.
Dopo un lungo tira e molla gli avvocati della difesa questa volta hanno ottenuto che Claudio, in carcere a Ferrara, fosse portato in tribunale per l’udienza.
L’udienza è stata spostata in maxi aula 1. Quando l’avvocato Novaro. difensore di Claudio, ha chiesto che potesse seguire il processo fuori dalla gabbia, il PM Rinaudo si è opposto. In seguito alle proteste l’aula è stata sgomberata e il processo è proseguito a porte chiuse.
I solidali hanno dato vita ad un corteo spontaneo per le strade di San Paolo. Nel frattempo l’aula è stata riaperta, mentre il corteo è rientrato al Palagiustizia, dove la polizia in assetto antisommossa ha impedito l’ingresso nel tribunale.
Ascolta la diretta con Francesco, che ha fatto un veloce sunto della giornata di lotta: