Corpi e piacere, le sessualità “altre”
Scritto dainfosu 26 Maggio 2014
“Corpi in sedia a rotelle, genitali modificati alla nascita, corpi attratti da corpi del loro stesso sesso biologico, menti costrette nel genere opposto: cosa accomuna disabilità, intersessualità, omosessualità e transessualismo? Forse la marginalizzazione e l’invisibilità dei loro corpi e delle loro vite.
Nonché la patologizzazione, o la negazione, della loro sessualità, etichettata come non “normale” e in quanto tale non aderente al discorso egemonico che delinea l’ideale corporeo nel bianco eterosessuale normodotato.”
Mentre il dibattito e la lotta delle identità lgbtiq sono aperti da anni, da poco si affronta in Italia il tema della sessualità delle persone disabili. Uno degli obiettivi è abbattere lo stereotipo che continua a essere ingombrante e che vede le persone con difficoltà e disabilità assoggettate all’asessualità, o comunque non idonee a vivere e sperimentare la sessualità. Ne abbiamo parlato con Max, che ci ha anche introdotto la figura dell’assistente sessuale per disabili.
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