Le primarie del PD in Campania: tutto come previsto

Scritto dasu 3 Marzo 2015

Le primarie del PD in Campania – largamente previste nell’esito – sono state soprattutto un regolamento di conti tra apparati regionali del partito che hanno visto la rivincita degli anti-bassoliniani. Un voto salernitano (dove il vincente, ex-sindaco della città, ha raccolto consensi al 95 %) contro l’eterno primato del capoluogo Napoli.

La competizione interna è stata preceduta da accese polemiche, tanto a livello regionale quanto nazionale, che hanno impensierito non poco il partito: la dirigenza aveva chiesto al candidato vincente di fare un passo indietro (incompatibile con le nuove misure previste dalla Legge Severino: impossibilitato a entrare in carica perché condannato) ma l’ex-sindaco ha vinto con­tro tutti.

Dubbi forti permangono sulle modalità di svolgimento delle elezioni: c’è chi rac­conta di aver votato più volte con lo stesso cer­ti­fi­cato elet­to­rale, mino­renni e migranti regi­stratisi una set­ti­mana prima della data defi­ni­tiva. Percentuali molto discordanti tra l’affluenza nella provincia salernitana e la media regionale. Gli sfidanti accettano a malincuore il risultato, concedendosi stoccate e commentini sardonici.

L’eventuale vittoria alle elezioni regionali di maggio del candidato De Luca (sempre se convalidata dalla Con­sulta) vedrebbe quindi a capo della Regione un  Presidente dal piglio da sce­riffo leghista (per molti è il can­di­dato ideale della destra), sostenitore convinto della politica dell’incenerimento spinto e diffuso sul territorio. Un brutto presagio per i cittadini campani.

Ascolta il commento di Teo, compagno campano, militante dello Spazio Cales

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