Gli scontri a Yarmouk e la Resistenza palestinese

Scritto dasu 9 Aprile 2015

Il campo profughi palestinese di Yarmouk, alla periferia sud di Damasco in Siria, è stato creato sin dal 1957 per accogliere i palestinesi in fuga dall’occupazione israeliana; cresciuto fino a diventare un vero e proprio sobborgo cittadino, fino a pochi anni fa era abitato da circa 150.000 persone.
Dalla primavera 2011, cioè da quando è iniziato il tentativo di rovesciamento del governo di Assad da parte delle fazioni islamiche appoggiate dall’Occidente, Yarmouk è stata teatro di ripetuti scontri tra opposti schieramenti, e in seguito alla fuga dei civili il numero degli abitanti si è ridotto a meno di 20.000, mentre cibo, acqua ed elettricità scarseggiano.
Negli ultimi giorni gli scontri si sono inaspriti perchè milizie affiliate all’ISIS hanno attaccato Aknaf Beit al-Maqdis, la fazione di Hamas presente nel campo, a quanto pare per sabotare l’accordo di riconciliazione in corso tra quest’ultima e altre fazioni, tra cui quelle della sinistra palestinese che hanno sempre appoggiato il governo di Assad.
Nelle ultime ore a Damasco una delegazione palestinese dell’OLP e il governo siriano avrebbero raggiunto un accordo per un’azione militare volta a scacciare l’ISIS dalla parte di Yarmouk che ha occupato.
Spettatore interessato della situazione è il vicino stato sionista di Israele, il quale non può che giovarsi dei combattimenti in quella che si può considerare una fucina della Resistenza palestinese, mentre tutta l’area mediorientale, dallo Yemen alla Tunisia, rimane debole e divisa dalla guerra.
Di certo non giova alla lotta contro l’occupazione israeliana il fatto che decine di migliaia di palestinesi della diaspora abbiano dovuto lasciare una zona nella quale comunque godevano di una certa prosperità, e molti di essi si stiano trasferendo altrove, anche in Europa.
Ascolta l’intervista di stamattina con Kutaiba:

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