La Sardegna non vuole più essere una base militare nel Mediterraneo
Scritto dainfosu 14 Maggio 2015
Dopo le manifestazioni della fine del 2014 che hanno mobilitato molti cittadini sardi che richiedevano la fine delle servitù militari e soprattutto la chiusura dei poligoni di tiro con lo strascico di malattie che si portano dietro, dopo blocchi stradali che ritardano le esercitazioni e impediscono che i carri armati circolino imudemente lungo le strade dell’isola, si è pensato di dare un respiro più ampio alla protesta conrto l’occupazione manu militari della Sardegna, indicendo un corteo a Decimomannu l’11 giugno a carattere nazionale e perciò due compagni hanno intrapreso un tour in cui illustrano lungo tutta la penisola i motivi della mobilitazione.
A questo scopo abbiamo sentito Roberto, che stasera 13 maggio si troverà a dialogare con chi vorrà incontrarlo all’Asilo di via Alessandria 12 alle 19