Milano e oltre Milano
Scritto dainfosu 4 Maggio 2015
A Milano, il governo e i suoi servi in ordine sparso hanno inscenato la manifestazione civica della grande pulizia. Tutti “volontari” dello stato, tra servizi d’ordine di ogni tipo e neo-composizione del “partito della nazione”. Una specie di prova generale che riuniva bassi istinti e vacui pseudo-contenuti del “civismo” all’italiana.
Lavoro volontario e gratuito, in continuità con la kermesse oscena di Expo dove qualche migliaio di giovani e meno giovani lavora gratis. In poche ore si è costituito un corpo sociale dalle forti caratteristiche reazionarie, a tratti fasciste, un corpo (solo) apparentemente indifferenziato.
Un passaggio quindi in cui una supposta “maggioranza silenziosa” filo-governativa prova ad acquistare fisicità oltre ai soliti slogan. Una narrazione che ha bisogno di nutrirsi di “nemici”, in modo da delegittimare qualsiasi critica sociale e politica e affermarsi come unico centro delegato a decidere sopra tutto e tutti.
Dal nostro lato, come si dà efficacia alle lotte? Questo potere non contratta più niente con nessuno, nemmeno con i sindacati di stato, sempre più confusi e servili. Tanto meno con i soggetti sociali e politici conflittuali, indipendenti, antagonisti. Il tentativo di semplificazione è chiaro: “sono accettabili solo le proteste che si svolgono secondo le regole che noi decidiamo, ma se le proteste si svolgono secondo queste regole non verranno prese in considerazione; tutte le altre forme sono vietate e vanno represse, quindi verranno ancor ameno prese in considerazione”.
Rispetto al panorama attuale, che sembrerebbe piuttosto semplificabile e piatto, è importante invece mettere in moto come soggettività e come collettivi elaborazioni e narrazioni dotate di senso e capaci di complessità, prima di tutto per le nostre lotte ma anche per attaccare le miserie di una borghesia piccola piccola, e che solo “borghesia” naturalmente non è.
Abbiamo sentito questa mattina Andrea Fumagalli sulla MayDay parade 2015, declinata in opposizione a EXPO, cercando di contestualizzare questo primo maggio da un punto di vista non solo locale e nazionale, ma anche rispetto alla situazione greca e al contesto europeo:
Naturalmente le mobilitazioni e l’opposizione a EXPO continueranno e andranno oltre il 1 maggio.
Abbiamo parlato di questo con Piero di Ri-Make per capire quali saranno le iniziative future della rete Attitudine NOEXPO nelle settimane e nei mesi a venire: