Torino: emergenza abitativa e risposte autonome di chi resta senza casa

Scritto dasu 26 Ottobre 2015

Dopo lo sgombero dello scorso giovedì dell’edificio occupato in Via Collegno 37, le numerose famiglie che stavano rimettendo a posto uno spazio abbandonato da anni, decidono immediatamente di occupare gli uffici della Circoscrizione 3, Zona San Paolo.

Insieme ad Elisa abbiamo ricostruito i passaggi compiuti la scorsa settimana dopo l’ennesimo sgombero contro chi rimane senza reddito e senza casa e decide di occupare un edificio abbandonato di questa città, dove palazzi e case vuote si contano a decine di migliaia. Ma da qualche tempo Comune e forze dell’ordine sembrano decisi a porre fine in modo immediato a qualsiasi tipo di riappropriazione diffusa, diretta e collettiva da parte di chi vive la precarietà abitativa e lavorativa con più violenza sulla propria pelle. Siano queste famiglie o singoli “italiani” o “migranti” che decidono di occupare nella zona di Via Collegno o in altre zone della città. Un dato è certo: la lotta per la casa non si fermerà certo con gli sgomberi e le intimidazione in un paese dove l’emergenza abitativa non fa che aumentare in tutte le città.

Le risposte vergognose che le istituzioni forniscono di volta in volta a chi è senza casa e senza lavoro, diventano sempre più ridicole e odiose, e i mezzi utilizzati da polizia e Digos sempre più viscidi e arroganti. Di fronte a tutto ciò, all’incapacità di rispondere ai bisogni reali delle persone insieme ai più miseri calcoli elettorali di questi tristi tempi, i movimenti non potranno che andare avanti con la lotta per la casa in ogni quartiere e con tutte le occupazioni che saranno necessarie. Tutti e tutte insieme, senza paura e senza divisioni tra chi è più povero e ricattabile.

Ascolta il contributo di Elisa dello Sportello Diritto alla Casa di Zona San Paolo:

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