Club med, nuove speculazioni sulle ceneri del post-olimpiadi

Scritto dasu 31 Marzo 2016

Un resort di lusso in grado di ospitare almeno 1000 persone: è questo il progetto annunciato ieri dall’azienda francese Club Med e che dovrebbe sorgere sull’area di Cesana Pariol dove attualmente giace abbandonata da un decennio la pista di bob installata in occasione dei giochi olimpici invernali del 2006. Una struttura costata ben 107 milioni di euro, fortemente voluta dall’allora ministro degli esteri Frattini e dal Coni, che con patriottico orgoglio si opposero con forza alla proposta di riutilizzare una pista già esistente (quella di La Plagne costruita quattordici anni prima), optando quindi per l’installazione di una nuova: utilizzata una manciata di volte, con la chiusura delle Olimpiadi la pista di Cesana è rimasta finora inutilizzata e abbandonata, uno dei segni più visibili dello scempio e del destino toccato a molte strutture con la chiusura dei giochi invernali.

Ora la proposta del colosso del turismo di lusso, già promotore della costruzione di un analogo resort nella zona di Pragelato. Il progetto del Club Med è stato accolto con entusiasmo dagli amministratori locali della valle e, soprattutto, dai vertici della Regione Piemonte e della Città Metropolitana di Torino. Un investimento che dovrebbe oscillare tra i 90 e i 100 milioni, ma soprattutto un utile spot in tempo di campagna elettorale per l’amministrazione Pd, che proprio poche settimane fa si è ritrovata a celebrare il decennale di Torino 2006 in un clima cittadino che, chiusa la sbornia olimpica, ha lasciato spazio a sentimenti ben più tiepidi quando non apertamente critici verso le disastrose e visibili conseguenze del post-olimpiadi sul tessuto torinese e piemontese.

Abbiamo commentato questa notizia con Maurizio Pagliassotti, giornalista torinese autore dei libri Chi comanda Torino e Sistema Torino Sistema Italia e di un recente articolo pubblicato su Giap (http://www.wumingfoundation.com/giap/) che ricostruisce la storia di Torino 2006 e le sue conseguenze.

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