Ritorno alle cave di Chivasso: mafie ambientali e omertà politica

Scritto dasu 18 Marzo 2016

La settimana scorsa nello spazio informativo avevamo sentito, per parlare del nuovo ddl regionale sulle cave, Piero Meaglia, giornalista e “ambientalista”, ma anche autore, insieme all’allora consigliere chivassese del Movimento Cinque Stelle, Marco Marocco (oggi in Città Metropolitana per M5S) e di Stefano Maule (M5S), di una denuncia nei confronti di Lucia Pascalis,  che con Simone Capula e con la redazione di TGMaddalena stava cercando di comprendere le problematiche legate allo smarino, ovvero le terre di scavo di opere come il TAV e la seconda canna del Frejus, che pare destinato alle discariche della zona (Torrazza, Chivasso), attraverso articoli pubblicati poi sul giornale on line Il Bombarolo.

Riconoscendo l’incompletezza dell’informazione fornita e offrendosi Simone Capula di integrare gli aspetti non considerati nel precedente collegamento, cogliamo l’occasione della disponibilità di Simone e del Tg Maddalena per riparlare della nocività delle cave di Torrazza, delle dinamiche politiche mafiose all’interno del comune di Torrazza Piemonte, e del processo San Michele

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