Dgr30 sul servizio alle persone psichiatriche: un salto indietro di 40 anni

Scritto dasu 21 Settembre 2016

Giovedì 15 settembre è stata approvata in Consiglio Regionale una nuova versione della Dgr 30, sancendo di fatto, per la Salute mentale in Piemonte, un salto indietro di 40 anni dalla legge 180. L’Assessore alla Sanità Saitta ripropone un sistema che produrrà la chiusura di numerosi servizi residenziali oggi esistenti, favorendo nella sostanza, nuove forme di manicomialità. Infatti, all’interno della Dgr 30 è previsto uno smantellamente della rete di Comunità, Gruppi Appartamento, Progetti di domiciliarità, che se già presentavano delle lacune, con questo nuovo decreto, peggioreranno notevolmente, a discapito delle persone affetti da problemi di salute mentale.
Con l’approvazione del suddetto decreto, i pazienti con necessità terapeutico riabilitative verrebbero per lo più inserite in strutture con standard strutturali ed organizzativi di tipo para-ospedaliero, situati fuori dai centri urbani, pensati più per la badanza e la sorveglianza che per la riabilitazione e la cura, relegando le strutture in civile abitazione (vedi gruppi appartemento) alla sola funzione assistenziale che prevederà figure come cuoche e infermieri, annichilendo del tutto il soggetto e privandolo di una propria autonomia.

Ne abbiamo parlato con Antonello, educatore all’interno di un gruppo appartamento per persone con problemi mentali

Antonello Dgr30 psichiatria


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