Cop22: scarsa volontà politica e irreversibilità nel cambiamento climatico
Scritto dainfosu 19 Novembre 2016
La negazione della causa antropica del fenomeno del cambiamento climatico da parte di Trump ha gettato ulteriori paure sul Cop22, l’incontro annuale universale sui cambiamenti climatici, rischiando di azzerare i già scarsi risultati di Parigi di un anno fa. Ma l’idea che ormai si sia superata la soglia di irreversibilità è posta in dubbio non solo dal neopresidente della grande potenza, basti pensare al fatto che i combustibili fossili ricevono più aiuti dall’Ue di quanti ne ricevano le fonti energetiche alternative; sta di fatto che l’aumento della temperatura ci sarà, il dubbio è solo di quanti gradi sarà e entro quando causerà danni irreversibili; il vertice ha rigirato il lemma “irreversibilità”, attribuendolo alla spinta ad allontanarsi dai combustibili fossili. Operatività e impatto economico erano i due aspetti previsti per le analisi degli incontri della settimana di Marrakech, ma comunque sarebbe difficile riuscire a individuarli perché i risultati di eventuali riduzioni di emissioni si possono cominciare ad apprezzare solo dopo almeno una quindicina di anni; e invece i singoli stati (per esempio l’India può continuare a inquinare fino al 2028) non sono chiamati a intervenire nell’immediato.
La soglia è già stata superata: l’obiettivo di portare il riscaldamento a un solo grado e mezzo non potrà mai essere raggiunto. A questo si aggiunge la scarsa volontà politica di intervenire in generale e nuovi trasporti di derrate in paesi che si affacciano timidamente, in Africa per esempio, a un maggiore consumo; nessuno ha parlato poi delle esposizioni in termini economici dei singoli stati per la tutela dell’ambiente, di questo non si è affatto parlato, come nemmeno del sostegno che i paesi più ricchi avrebbero dovuto dare a quelli in via di sviluppo in base agli accordi di Parigi; l’unica conclusione ufficiale proveniente dagli incontri è stata: “Chiediamo il più alto impegno politico per combattere contro il cambiamento climatico come questione di urgente priorità”. Un po’ pochino…
Ne abbiamo parlato con C. Alessandro Mauceri, anche entrando più nello specifico delle ripercussioni del cambiamento climatico sulle risorse idriche, che è immaginabile come cartina al tornasole per capire più evidentemente cosa può avvenire e quali siano già gli sviluppi geopolitici: