Bruciano i ghetti di Stato

Scritto dasu 9 Dicembre 2016

ghetto-bulgari-750x421Questa notte un lavoratore migrante di 20 anni è morto carbonizzato in un incendio scoppiato nel cd. “Ghetto dei Bulgari”, baraccopoli che si trova a una ventina di chilometri da Foggia. Una morte di Stato, perchè i campi/ghetto nel nostro paese da anni proliferano sia in forma autogestita che istituzionale e sono stati progressivamente legittimati come “normale” modalità abitativa per migliaia di braccianti e disoccupati migranti che fungono da manodopera sotto-costo all’interno sistema agroindustriale.  Prima di questo ultimo incendio, nella notte fra il 6 e il 7 dicembre un altro incendio aveva distrutto una decina di baracche all’interno della tendopoli di San Ferdinando (RC), provocando gravi ustioni a due lavoratori immigrati e danni materiali a tutti gli altri occupanti. Pochi giorni prima un ennesimo incendio era invece divampato nel tristemente noto “Gran Ghetto” vicino a Foggia. Delle responsabilità politiche di questa morte e di questi incendi, conseguenza di una violenza che si esplica attraverso lo sfruttamento lavorativo ed il controllo della mobilità, abbiamo parlato questa mattina con Natina della Rete Campagne in Lotta, che ha pubblicato un comunicato relativo a questi fatti.

 

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