Uganda: scontri e morti tra milizie separatiste e polizia a Kasese
Scritto dainfosu 3 Dicembre 2016
In Uganda la scorsa domenica la seconda divisione di fanteria supportata da reparti scelti della polizia ha arrestato Charles Wesley Mumbere, sovrano del Regno Rwenzururu dei Bakonzo (storicamente abitanti di una regione poi divisa a tavolino tra Congo e Uganda in epoca coloniale), che si trova nel distretto montanaro del Rwenzori, confinante con la Repubblica Democratica del Congo. Da giovedì scorso a Kasese si susseguono gli scontri tra milizie separatiste e polizia, con almeno 87 morti accertati, anche se le dimensioni della strage sembrano andare oltre alle stime ufficiali. Mumbere viene accusato dal governo di aver organizzato un gruppo armato con l’obiettivo di creare un nuovo stato, la “Repubblica di Yiira”. Il Distretto del Rwenzori è ricco di giacimenti petroliferi della falda del Lago Alberto, dai 3 ai 5 miliardi di barili secondo le stime più recenti. La regione è attraversata da molteplici interessi di natura sia economica che politica, essendo da tempo oggetto di fallaci giochi di “riequilibrio etnico” da parte del Presidente Museveni. Nel frattempo, nella confinante Repubblica Democratica del Congo la milizia dei Nande, nell’est del Paese, ha ucciso 30 civili, per lo più Huthu, in un’escalation di violenze fra i due gruppi. Il villagio di Luhanga è stato attaccato verso le 5 del mattino da parte dei maï-maï Mazembe, milizia dei Nande.
Questa mattina abbiamo cercato di dipanare la complessità storico-politica di questi fatti con l’aiuto di Luca Jourdan, docente di antropologia politica e sociale presso l’Università di Bologna: