I veri scopi della Conferenza di Parigi

Scritto dasu 16 Gennaio 2017

La Conferenza di Parigi del 15 gennaio, nella quale 75 esponenti politici hanno fatto un nuovo vago appello per la soluzione due stati – due popoli tra israeliani e palestinesi, può avere due significati:

1. Mettere in difficoltà Donald Trump a pochi giorni dal suo insediamento, visto che egli si è pronunciato a favore degli insediamenti ebraici in Cisgiordania, che di fatto stanno affossando la prospettiva dei due stati.

2. Salvare Israele come stato ebraico, visto che l’alternativa, ovvero l’annessione della Cisgiordania, porterebbe milioni di arabi in territorio israeliano e renderebbe ancor più concreta la questione dello stato unico.

La questione è che né Parigi né il movimento nostrano di solidarietà con la Palestina affrontano chiaramente è la questione del sionismo, del fatto che Israele è uno stato coloniale di insediamento e che dunque occorre un processo di “decolonizzazione” dell’intera Palestina storica, che ovviamente includa l’applicazione del Diritto al Ritorno dei profughi palestinesi.

Ascolta l’intervista con Alfredo Tradardi di ISM-Italia:

Unknown

 


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