Brigate Rosse: un libro di storia

Scritto dasu 2 Marzo 2017

Esce finalmente per Derive e Approdi il primo di tre volumi dedicati alla storia delle Brigate Rosse. Diciamo subito che ci troviamo di fronte  a un libro di storia e che si tratta effettivamente di un lavoro consistente, svolto dai tre autori tra fonti già note e veri e propri inediti, anche grazie alla grande mole di documenti dell’Archivio del Ministero degli Interni declassificati grazie alle  due “direttive” volute dal governo Prodi e nel 2014 dal governo Renzi.

 

Il primo volume “Dalle fabbriche alla campagna di primavera” manifesta già in calce l’intenzione, peraltro confortata dalle biografie note dei molti che parteciparono alla lotta armata negli anni settanta, di indicare dentro la fabbrica, in particolare dentro le grandi fabbriche del nord, la culla di quella vera e propria contraddizione sociale che fu l’esperienza brigatista, e non solo, in Italia. Per arrivare alla “campagna di primavera” ovvero quella serie di azioni che culminarono con il rapimento e l’eliminazione dell’on. Moro in via Caetani l’8 maggio del 1978. Proprio da qui gli autori iniziano a narrare, procedendo significativamente dalla fine, dall’episodio che più di tutti segnerà la percezione del fenomeno della lotta armata in Italia da parte di un pubblico spesso ubriacato da narrazioni dietrologiche di varia natura in cui però il PC si distinse per quantità e qualità, avendo molti conti da regolare con la propria storia e con l’atteggiamento che il partito tenne proprio in relazione al sequestro Moro.

 

Ci siamo fatti raccontare da Paolo Persichetti, autore insieme a Elisa Santalena e Marco Clementi, qualche aspetto del volume in questione

Persichetti


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